I sistemi in rete possono aiutare le città ad affrontare sfide che vanno oltre la pubblica sicurezza
di Gianluca Mauriello, Regional Sales Manager Italia, Genetec Inc
La sicurezza fisica è spesso il primo passo verso la Smart City, la città che opera in rete per il benessere degli abitanti. Dotata di telecamere, sistemi di protezione video e/o di controllo accessi, la città sfrutta la tecnologia per garantire la pubblica sicurezza.
Ma sapete che, grazie alle sue capacità analitiche, la sicurezza fisica può rispondere a una gamma molto più ampia di scenari urbani, come la gestione del traffico e dei parcheggi? E che, se è abbastanza flessibile e aperto, il sistema su cui si basa può supportare altri tipi di sensori e aprirsi ad applicazioni come la qualità dell’aria o i livelli di rumore?
La tecnologia al servizio della qualità della vita
Se le città decidono di attrezzarsi per entrare nel mondo delle Smart City, è con un obiettivo preciso: migliorare la qualità della vita e, quindi, l’appeal del loro territorio verso imprese e cittadini. La sicurezza è spesso una delle prime risorse per migliorare, perché una città in cui le persone si sentono sicure è una città in cui si vive meglio. Pertanto, grazie a reti di telecamere, le città entrano nel mondo dell’IoT, rafforzando la sicurezza e rasserenando gli abitanti. Ma oggi le necessità si sono evolute e le città devono facilitare la vita e ridurre lo stress anche per quanto riguarda trasporti e inquinamento.
Oltre la tecnologia, l’intelligenza
Contro le fonti di stress per i cittadini ci sono grandi margini di miglioramento, grazie all’altrettanto estesa gamma di soluzioni proposte, dovute ai progressi tecnologici e alla volontà innovativa del settore. Ogni problema ha il suo sensore, per ogni sensore esistono dati, per ogni dato c’è una risposta.
L’odierna città intelligente è dotata di migliaia di sensori, ognuno dei quali è dedicato a un aspetto della qualità della vita. Ma l’aumento di queste tecnologie spesso impone alla città di moltiplicare i sistemi che le utilizzano. Questo si traduce in processi “a silos”, dove ogni parte di dato è analizzato separatamente.
Tuttavia, non basta che la città sia connessa perché diventi intelligente. I dati non devono solo essere raccolti e analizzati, vanno anche messi in correlazione tra loro. Solo allora emergerà il vero valore di una Smart City. Le tecnologie devono quindi essere integrate, o addirittura unificate all’interno di un unico sistema federato, capace di dare un senso a tutte insieme e non a ciascuna separatamente.
Security Center di Genetec fa proprio questo: è una piattaforma di sicurezza unificata che centralizza tutti i dispositivi di sicurezza basati su IP su un’unica piattaforma. Unifica tecnologie come ALPR e il monitoraggio video per ottenere una visione centralizzata di tutte le operazioni di sicurezza.
Un sistema per domarli tutti
Ci sono molti attori in grado di rispondere a bisogni specifici come parcheggi, qualità dell’aria, edilizia, acqua, illuminazione pubblica, rifiuti, ecc. Ma quando si tratta di integrare tutti questi sistemi per ottenere visibilità e rilevanza (problema che prima o poi sorge in tutte le città), pochi sono capaci di andare oltre la propria singola soluzione. È qui che entrano in gioco i sistemi di sicurezza fisica ad architettura aperta. Sviluppati per coprire e mappare l’intera città e supportare una vasta gamma di tecnologie di terze parti, sono ideali come sistema centrale, in grado di recuperare, analizzare e correlare i dati da tutti i tipi di sensori della città.
Citando la gestione del traffico, è interessante integrare sensori di traffico a telecamere di videosorveglianza e analisi video. Ad esempio, AutoVu™ automatizza la lettura e l’identificazione delle targhe e rende più facile la gestione dei parcheggi e il rispetto delle restrizioni di sosta, oltre alla localizzazione e al conteggio dei veicoli di interesse.
In questo stesso ambito, il sistema di gestione video IP (VMS) Omnicast™ assicura la registrazione video per chi si occupa del traffico a tutti i livelli. È scalabile e si adatta alle mutevoli esigenze dell’ambiente ed è disponibile per una vasta gamma di telecamere, codificatori e apparecchiature CCTV leader del settore.
Per la qualità della vita, è invece possibile integrare sensori per la presenza di particelle inquinanti o esplosive nell’aria e determinare limiti di soglia che, se raggiunti o superati, faranno scattare eventi specifici nelle soluzioni di sicurezza fisica, come la trasmissione di allarmi di inquinamento.
Eventuali interfono collocati in città possono essere utilizzati anche per misurare i livelli di rumore, prendere decisioni immediate o integrare una più ampia pianificazione urbana.
La gestione energetica degli edifici è un altro aspetto della Smart City che può beneficiare dei dati della sicurezza fisica. L’illuminazione, per esempio, può essere migliorata collegandola al controllo accessi o alla gestione video, al fine di identificare gli edifici le cui luci rimangono accese malgrado l’assenza di dipendenti o visitatori.
Gli esempi sono davvero tanti, ma il punto rimane che i benefici dei sensori Smart City verranno moltiplicati se i loro dati saranno usati in relazione l’uno con l’altro, non in modo isolato.
E che i sistemi di sicurezza fisica basati su architetture aperte sono i migliori per raggiungere questo obiettivo.
Contatto:
Gianluca Mauriello
Regional Sales Manager Italia, Genetec Inc.
Tel. +39 327 739 8560
www.genetec.com
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