“La bellezza sfregiata. Un patrimonio da difendere”: la Fondazione Enzo Hruby ha incontrato gli studenti di Alassio
Grande partecipazione alla tavola rotonda “La bellezza sfregiata. Un patrimonio da difendere”, organizzata dalla Fondazione Enzo Hruby nell'ambito della propria attività educativa rivolta agli studenti. L'iniziativa, che si è svolta lo scorso 21 ottobre presso l'Auditorium della Biblioteca Civica di Alassio (SV), che ha sede nello storico Palazzo Durante, ha avuto il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune e di ICOM Liguria, e ha visto come protagonisti gli studenti delle classi terze e quinte dell’Istituto “Giancardi-Galilei-Aicardi” e dell'Istituto "Salesiani Don Bosco" di Alassio.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Marco Melgrati, del presidente del Consiglio comunale con delega alle Politiche Scolastiche Fabio Macheda e del consigliere regionale e comunale Rocco Invernizzi, la giornalista Maria Gramaglia ha moderato un intenso dibattito che ha intrecciato prospettive istituzionali, culturali e tecniche sul tema della tutela della bellezza e della responsabilità collettiva verso il patrimonio culturale italiano.
La tavola rotonda ha visto gli interventi di Isabella Hruby, responsabile del coordinamento progetti e delle relazioni istituzionali della Fondazione Enzo Hruby, del Magg. Alessandro Caprio, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova, di Stefano Smorfa, Senior Security Manager della Fondazione Enzo Hruby, di Alessandra Ricci, Giardini di Villa della Pergola e di Alessandro De Blasi, referente di ICOM Liguria.
In apertura, la giornalista ha ricordato che “viviamo immersi nella bellezza, nei paesaggi, nei centri storici e nei luoghi che abitiamo ogni giorno. Ma sappiamo davvero riconoscerla, rispettarla e difenderla quando viene ferita?”.
Da qui l’invito rivolto ai giovani a diventare “custodi attivi della bellezza”, con consapevolezza e partecipazione.
Isabella Hruby ha evidenziato come la vera emergenza sia ancora oggi la mancanza di un'adeguata cultura della sicurezza e ricordato la realizzazione, da parte della Fondazione Enzo Hruby, insieme all'Università degli Studi di Pavia, del Corso di Perfezionamento in Cultural Security Management.
"Il filo che ha attraversato l’intera mattinata" – ha commenta Isabella Hruby a margine dell'incontro - "è stato chiaro e ripetuto da tutti gli interventi: la bellezza è fragile ma anche responsabilizzante; non si protegge da sola, ha bisogno di tecnologie, di regole, di istituzioni consapevoli e soprattutto di cittadini attenti. Durante questa intensa mattinata vissuta con gli studenti di Alassio è stato ricordato che molti atti di sfregio nascono da ignoranza o superficialità, altri dall’intento di comunicare un messaggio di protesta, ma in tutti i casi la reazione più efficace è la prevenzione — attraverso formazione, tecnologia, e la diffusione della conoscenza perché un bene conosciuto e amato è più difficile da sottrarre o da deturpare."
Il Magg. Alessandro Caprio, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova, ha raccontato l’attività del Comando TPC, “eccellenza mondiale nata nel 1969, un anno prima che l’ONU invitasse tutti gli Stati a dotarsi di unità specializzate”.
Caprio ha illustrato l’evoluzione dei reati e le recenti modifiche normative che inaspriscono le pene per chi danneggia beni culturali, ricordando ai giovani che un gesto apparentemente banale, come incidere un nome su un muro antico, oggi è reato. Ha inoltre invitato gli studenti a sentirsi parte attiva della tutela, sottolineando che essere custodi della bellezza significa segnalare, osservare e proteggere.
Stefano Smorfa, Senior Security Manager della Fondazione Enzo Hruby, ha mostrato come la tecnologia possa diventare un alleato della tutela e della valorizzazione. “Le telecamere di ultima generazione dotate di intelligenza artificiale analizzano i comportamenti e segnalano situazioni di rischio prima che accadano”, ha spiegato.
Accanto ai sistemi di videosorveglianza e ai sensori ambientali, Smorfa ha ricordato l’importanza della digitalizzazione dei beni e degli strumenti oggi disponibili che permettono di monitorare nel tempo l’integrità dei monumenti.
Alessandro De Blasi, referente di ICOM Liguria, ha posto invece nel suo intervento l’accento sul ruolo etico e sociale dei musei, citando la definizione adottata da ICOM nel 2022: “Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano in modo etico e professionale e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze”.
De Blasi ha ricordato come la missione dei musei non sia solo conservare, ma anche educare e coinvolgere le comunità, sottolineando che “le istituzioni devono investire in professionalità e sicurezza, ma anche i cittadini devono sentirsi sentinelle della bellezza”. Come nel celebre monologo del film I Cento Passi, proiettato durante il contributo di Alessandro De Blasi, “non ci vuole niente a distruggere la bellezza, ma occorre coscienza per riconoscerla e difenderla.”
La testimonianza di Alessandra Ricci, la cui famiglia è protagonista del salvataggio e del recupero, e oggi di un eccellente esempio di valorizzazione, di Villa della Pergola e dei suoi meravigliosi Giardini, ad Alassio, insigniti nel 2022 del titolo di “Parco più bello d’Italia” e oggi partner garden della Royal Horticultural Society, il cui patron è Re Carlo III — è stato un altro momento estremamente importante dell’incontro.
Alessandra Ricci ha raccontato come la storia della famiglia con il territorio si leghi a scelte di tutela: nel 2006, quando i genitori lessero che la proprietà sarebbe andata all’asta, decisero di intervenire per salvare due ville storiche ottocentesche e il parco; da allora il lavoro di recupero e di cura ha restituito al luogo dignità, bellezza e fruibilità. Ha ricordato la fragilità delle collezioni botaniche — piante strappate, cartellini talvolta rubati, atti di deturpamento che non si possono “riparare” facilmente come si potrebbe magari pensare — e ha spiegato come Villa della Pergola con i suoi Giardini sia diventata negli anni anche strumento di educazione alla bellezza, attraverso visite guidate, mostre botaniche e laboratori didattici che rendono il luogo un presidio culturale e ambientale.
Ricci ha parlato anche del recupero della chiesa della Madonna del Vento, sempre ad Alassio, situata in prossimità di VIlla della Pergola, salvata dall’abbandono e resa spazio espositivo e luogo di incontro, mostrando con la propria esperienza quanto il recupero richieda tempo, cura e radicamento nel territorio.
A tutti gli studenti presenti è stato donato il volume “La bellezza sfregiata. Un patrimonio da difendere”, edito dalla Fondazione Enzo Hruby e curato da Pierluigi Vercesi, che invita le nuove generazioni a riflettere sul valore del patrimonio culturale italiano e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo al meglio.