Sicurezza fisica e cybersecurity per il mondo della sanità da Cyberloop

intervista ad Alessandro Molari, Amministratore Delegato di Cyberloop - Gruppo Cittadini dell’Ordine

A fine 2024 i Cittadini dell’Ordine, azienda storica del mondo della vigilanza e della sicurezza in Italia e in Europa, hanno compiuto un passo fondamentale, accogliendo nel loro Gruppo Cyberloop, società specializzata in servizi di cybersecurity. Un’operazione che segna l’evoluzione naturale di una realtà che, da oltre 155 anni, interpreta la sicurezza come valore in continuo cambiamento. Oggi la frontiera non è più solo fisica ma anche digitale: due facce della stessa medaglia che i Cittadini dell’Ordine integrano per offrire protezione completa.

Quali sono le principali minacce legate alla sicurezza informatica che possono colpire le strutture sanitarie?

La sanità è un luogo in cui tecnologia e cura convivono in modo indissolubile. Ogni minuto di indisponibilità di un sistema può diventare un disagio per il personale e un rischio per il paziente.
Oggi le minacce più insidiose non sono solo quelle che “bussano forte alla porta”, come gli attacchi che bloccano i sistemi e chiedono un riscatto, ma anche quelle silenziose, che cercano le crepe lasciate dall’età delle infrastrutture, dalle integrazioni affrettate o da procedure non sempre aggiornate. Nelle reti ospedaliere convivono applicazioni moderne e apparati storici, reparti con esigenze diverse e fornitori che accedono da remoto per la manutenzione.
In questo mosaico, anche un clic su una mail ben fatta o una configurazione dimenticata possono aprire la strada a interruzioni dei servizi, sottrazione di dati sensibili e lunghe giornate di ripristino.
C’è poi un capitolo a sé: i macchinari e i dispositivi connessi, dai monitor dei parametri vitali alla diagnostica per immagini. Sono strumenti preziosi, spesso progettati per durare molti anni, che non sempre possono essere aggiornati con la stessa velocità del resto del parco tecnologico. Proteggerli significa tenere insieme continuità clinica, sicurezza del dato e serenità degli operatori, senza rallentare il lavoro di reparto.

Cosa è in grado di offrire Cyberloop come protezione?

La nostra proposta nasce da un principio semplice: la sicurezza deve essere utile al lavoro quotidiano, non un freno. Per questo coniughiamo metodo, tecnologia e presenza continua.
Partiamo dall’ascolto delle direzioni e dei reparti, mappiamo ciò che davvero conta per la cura e disegniamo un percorso che renda i sistemi più affidabili giorno dopo giorno.
Non ci limitiamo a installare strumenti: costruiamo un presidio che osserva i segnali deboli, individua gli eventi anomali e aiuta a intervenire in modo tempestivo, a qualsiasi ora. Insegniamo alle persone come riconoscere i rischi senza paura, mettiamo ordine nelle procedure, organizziamo il ripristino in modo che un imprevisto non diventi un fermo prolungato.
L’appartenenza al Gruppo Cittadini dell’Ordine ci consente di integrare digitale e fisico, perché gli accessi, i varchi, i flussi video e le regole di reparto sono parte dello stesso disegno. Il risultato è una protezione completa che unisce prevenzione, monitoraggio e risposta, pensata per ambienti ad alta intensità operativa dove l’unica vera misura del successo è la continuità del servizio al paziente.

Potete proteggere, oltre i device e le reti, anche i macchinari IoT presenti nelle strutture ospedaliere?

Sì, ed è uno dei terreni in cui portiamo più valore attraverso le nostre soluzioni di IoT Security Monitoring. Trattiamo i macchinari connessi come si tratterebbe un reparto delicato: con attenzione, gradualità e regole chiare. Cominciamo dal conoscere, perché non si può proteggere ciò che non si vede; ricostruiamo quindi chi parla con chi, in quali orari e per quali scopi, rispettando i ritmi della clinica.Da qui definiamo confini intelligenti che separano ciò che deve restare separato, limitiamo le comunicazioni superflue e regoliamo gli accessi dei manutentori esterni.
Quando non è possibile aggiornare subito un dispositivo, adottiamo misure che lo mettano al riparo senza interrompere la sua funzione.
Tutto avviene in dialogo con l’ingegneria clinica, con la regia del CISO e con il coinvolgimento degli operatori, perché la protezione dei macchinari non è un progetto “IT”, ma un’azione condivisa che salvaguarda la qualità del percorso di cura.

Potete raccontare una vostra case history particolarmente significativa?

Penso a un grande ospedale italiano in cui siamo stati chiamati dopo un evento che aveva creato disservizi nelle prenotazioni e tensione in diversi reparti. Non abbiamo portato “una soluzione”, abbiamo costruito una squadra con IT, ingegneria clinica e direzione sanitaria. Nei primi giorni abbiamo rimesso in fila le priorità, riportato sotto controllo le aree più esposte e ridato stabilità ai servizi critici.
Nelle settimane successive abbiamo ordinato gli accessi dei fornitori, semplificato i passaggi più fragili dei processi e preparato insieme le prove di ripristino, così che tutti sapessero cosa fare, in quanto tempo e con quali responsabilità.
L’effetto più visibile è stato la riduzione degli allarmi inutili e dei tempi di risposta; quello più importante è stato il cambio di clima: meno rincorse, più consapevolezza, più fiducia che i sistemi potessero sostenere il lavoro invece di ostacolarlo.
È la dimostrazione che, quando sicurezza fisica e digitale remano nella stessa direzione, la struttura guadagna resilienza reale. In sintesi, portiamo nelle realtà sanitarie una sicurezza che parla il linguaggio dell’operatività e della trasformazione digitale. Valorizziamo le persone con formazione concreta, rendiamo i processi più chiari e prevedibili, cuciamo la tecnologia sui bisogni di reparto e presidiamo nel tempo per evitare che i risultati si disperdano.
Per i nostri clienti questo significa meno interruzioni e più qualità percepita, dati protetti e procedure trasparenti, investimenti che generano valore perché abilitano un ambiente di lavoro affidabile, moderno e centrato sul paziente.
È così che la sicurezza diventa un vantaggio competitivo e una promessa mantenuta ogni giorno. Se dovessi riassumere la nostra proposta in una sola idea, direi che Cyberloop porta nella sanità una sicurezza “operabile”, disegnata sui percorsi e non sopra i percorsi. È un lavoro di squadra con le strutture, sostenuto da competenze specialistiche, monitoraggio continuo e una cultura della prevenzione che rende la tecnologia affidabile e l’organizzazione pronta. In questo modo la protezione diventa un abilitatore della qualità di cura e della fiducia dei pazienti, oggi e domani.

Contatti:
Gruppo Cittadini dell’Ordine
info@cyberloop.it - segr.dir.commerciale@cittadinidellordine.com

 

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