Belgio, partecipazione tra pubblico e privati per la sicurezza

Ci può descrivere il percorso che sta compiendo il Belgio per implementare un modello di sicurezza partecipata pubblico/privato per la sicurezza del territorio?
"L’obiettivo ufficiale di questa nuova legge è di valorizzare la partecipazione delle agenzie private alla politica generale di sicurezza belga e le loro competenze specifiche. Premettendo che sono più di 10 anni che ho lasciato la mia funzione in Belgio e, quindi, senza la pretesa di essere ritenuto un esperto della situazione del mio paese, penso che la scelta del legislatore sia di dare la possibilità allo Stato (in generale e non solo alle forze dell’ordine) di utilizzare risorse che appartengono a enti privati (o parastatali) operando con metodi e regole diverse da quelle statali."

"Credo che questa legge debba essere intesa più come una risposta pragmatica alle numerose nuove sfide della protezione e della sicurezza pubblica che come una volontà politica di liberalizzarla. Mi riferisco, in particolare, ai nuovi rischi del mondo digitale (cyber e information security) e dei nuovi target del terrorismo globale o della criminalità organizzata (quelli definiti soft target: scuole, centri commerciali, ospedali etc.). Tutti questi nuovi rischi e obiettivi richiedono allo Stato competenze specifiche per poterli contrastare adeguatamente e garantire la sicurezza pubblica sia da un punto di vista di analisi e monitoraggio della minaccia, sia da un punto di vista della prevenzione della minaccia stessa. E’ un principio che, sotto forme e mezzi diversi, esiste da tempo nell’esercito belga che all’inizio degli anni 2000 ha riformato le forze di riserva per trasformarle in un bacino di risorse umane e di competenze “civili” al quale l’esercito belga poteva attingere in caso di bisogno..."

 

 

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#Jerome Bertrume #sicurezza partecipata

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