Dall'Università degli Studi di Pavia escono i primi 14 Cultural Security Manager italiani
Si è concluso nei giorni scorsi, con grande soddisfazione da parte degli organizzatori, dei docenti e dei partecipanti, il primo Corso di Perfezionamento in Cultural Security Management, attivo presso il dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università degli Studi di Pavia in collaborazione con la Fondazione Enzo Hruby.
All'indomani della chiusura della prima edizione, che si è conclusa con la discussione delle tesi da parte dei partecipanti e dunque con l'acquisizione per ciascuno di loro di 6 crediti formativi universitari, per la Fondazione Enzo Hruby è il momento di fare un bilancio sul primo corso accademico specificatamente dedicato all'applicazione delle tecnologie di sicurezza al mondo dei beni culturali, istituito insieme all'Università degli Studi di Pavia con l'obiettivo di formare figure professionali in grado di riconoscere, valutare e gestire al meglio, attraverso l'utilizzo delle attuali tecnologie, le principali necessità di sicurezza, ma non solo, dei luoghi di cultura disseminati capillarmente sul territorio italiano.
Direttore del Corso di Perfezionamento in Cultural Security Management è il Prof. Maurizio Ettore Maccarini dell'Università degli Studi di Pavia, che è intervenuto nella prima lezione insieme a Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby.
Docenti di questa prima edizione sono stati Andrea Erri, Direttore Generale del Teatro La Fenice di Venezia; Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini di Venezia; l'Avv. Stefano Lombardi, Docente in Legislazione dei Beni Culturali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Tiziana Maffei, Direttrice della Reggia di Caserta; il Col. Claudio Sanzò, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza; il Col. Silvio Mele, già Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino ed Esperto dei Piani Anticrimine in ambito culturale; Gilda Guerisoli, Art Bank Security Specialist di Intesa Sanpaolo; l'Ing. Stefano Smorfa, responsabile commerciale di Hesa TechLab, Giuseppe Calabrese, Amministratore Delegato di Secursat; Maura Mormile, Business Development Manager di Secursat; Andrea Crippa, Technical Director di Hesa; l'Ing. Luca Rosa, Business Technical Development di Hesa; Amedeo Basile, Business Development Manager di Hikvision; Luis Almeida, Product Manager Software e Backend di Hikvision.
"Siamo molto soddisfatti" – dichiara Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby – "per l'ottima riuscita della prima edizione del Corso di Perfezionamento in Cultural Security Management, tanto che, in accordo con l'Università degli Studi di Pavia, abbiamo già deciso di realizzare l'anno prossimo la seconda edizione. La soddisfazione è da ogni punto di vista: dal prestigio dei docenti, al riscontro estremamente positivo dei partecipanti, in parte neo laureati, in parte security manager provenienti da importanti realtà culturali e non solo del nostro Paese, desiderosi di conoscere in maniera approfondita le soluzioni più adatte per rispondere in maniera adeguata alle esigenze di protezione e di valorizzazione dei luoghi in cui operano. Desidero rinnovare un sentito ringraziamento al Prof. Maurizio Ettore Maccarini e all'Università degli Studi di Pavia, e alle aziende del settore della sicurezza Hikvision, Ksenia Security, Pieffe Sistemi, SecurSAT, SKP Technology, TecnoApp e Telefonia e Sicurezza che hanno sostenuto la Fondazione Enzo Hruby nell’erogazione di alcune borse di studio. Infine, un grazie davvero sentito agli illustri esponenti del mondo dei beni culturali e del settore della sicurezza che, nel ruolo di docenti del corso, hanno portato testimonianze preziosissime durante le lezioni."
L'apprezzamento del valore del corso si coglie anche dai primi feedback raccolti dalla Fondazione all'indomani della chiusura della prima edizione, come quello di Simone Vesentini, Security&Facilities manager di Manni Group, che ha partecipato al corso: “Gli argomenti sono stati numerosi e sono stati tutti approfonditi in maniera impeccabile, fornendo anche un'utile panoramica su come le moderne tecnologie possano servire non solo per proteggere i beni culturali e i luoghi della cultura, ma anche per ottimizzare e migliorare vari aspetti collegati alla gestione degli stessi, offrendo così nuove prospettive, a mio avviso molto interessanti, anche in un'ottica di gestione dei flussi e quindi di valorizzazione. Grazie a questo corso ora la figura del Cultural Security Manager potrà trovare una giusta collocazione all’interno di musei, teatri, biblioteche, sale da concerto, istituzioni sia pubbliche che private che gestiscono beni culturali, oppure come libero professionista nell’ambito di studi professionali nel settore. Insomma, oggi festeggiamo un grande traguardo per il mondo della sicurezza e per quello dei beni culturali.”
Maggiori informazioni sul Corso in Cultural Security Management sono presenti nel sito web dedicato:
www.corsoculturalsecuritymanagement.it
Per informazioni sulla seconda edizione del corso: info@fondazionehruby.org