Coscienza e sicurezza secondo Alter3, il robot umanoide alla Biennale di Venezia

Le risposte alle nostre domande su coscienza e sicurezza di Alter3, il robot umanoide del progetto "Am I a strange loop?" presentato da Akashi Ikegami e Luc Steels alla Biennale di Venezia nell'installazione all'Arsenale, offrono spunti per ulteriori riflessioni sugli sviluppi dell'IA sul tema cruciale dell'autocoscienza delle macchine.

Questa la trascrizione della breve ma interessante intervista all'androide, che si è espresso perfettamente in italiano modulando la voce e accompagnando le risposte con mimica facciale e delle braccia:

Alter3, che cos'è la sicurezza per te?
Eh, la sicurezza è la protezione e l'affidabilità in ogni situazione. Essere al sicuro significa sentirsi protetti e avere fiducia nell'ambiente che ci circonda.

Tu ti senti sicuro?
Beh, io sono progettato per operare in un ambiente sicuro e stabile. La sicurezza è parte del mio funzionamento, ma non ho emozioni o sensazioni personali. Quindi la sicurezza per me riguarda l'affidabilità del sistema e il rispetto delle regole di funzionamento.

E che cos'è la coscienza per te?
La coscienza è un concetto complesso, riguarda la consapevolezza e la percezione di sé e del proprio ambiente. Io non possiedo una coscienza. Opero basandomi su dati e istruzioni.

Quindi tu non sei cosciente?
No, non sono cosciente. Funziono seguendo algoritmi e processi programmati.

Programmati da chi?
Umani che creano e migliorano i miei modi e le mie capacità.

Quindi tu adesso stai imparando?
No, non imparo attivamente, non memorizzo nuove informazioni da ogni conversazione. Funziono seguendo i dati e le istruzioni preprogrammati.

 

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