Dossier Viminale 2020, diminuiscono i reati predatori del 26,5% ma il lockdown non ha influito
Il Dossier Viminale 2020, pubblicato in occasione della tradizionale conferenza stampa del 15 agosto del Ministro dell'Interno, delinea un quadro contrastato della sicurezza del Paese.
Dall'analisi dei dati, si conferma la decrescita iniziata negli anni scorsi (leggi) dei delitti totali denunciati, passati da 2.238.073 a 1.912.344 (-18,2%) mentre risultano aumentati del 13% i femminicidi in ambito familiare, da 92 a 104. Durante gli 87 giorni di lockdown dal 9 marzo al 3 giugno, sono state uccise 44 donne, con una media giornaliera più che doppia rispetto al resto dell'anno (0,505 contro 0,215).
Sensibile la diminuzione dei reati predatori (furti e rapine), scesi del 26,5% da 1.143.443 a 840.467. In particolare, i furti sono stati 820.274 (-26,6%) e le rapine 20.193 (-21,1%) ma, contrariamente alle aspettative, il lockdown parrebbe non aver influito.
Secondo i dati del ministero, sono stati infatti commessi 213.785 furti durante il blocco, pari a 2457 al giorno, contro 2173 negli altri 269 giorni dell'anno; parimenti, sono state commesse 71 rapine al giorno durante il blocco, contro 52 negli altri giorni.
In aumento generalizzato i reati informatici, in particolare: +3,8% gli attacchi rilevati, +16,7% gli alert diramati e +17,9% le indagini avviate.
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