Caro onorevole, cosa promette per la sicurezza? Le interviste di essecome
La sicurezza è al centro del dibattito pre-elettorale di queste settimane per tutti gli schieramenti politici, avendo scoperto che è un tema che, per svariati motivi, tocca in questo momento "la pancia della gente" più di altri. D'altra parte, è anche uno dei temi politici più diretti, che porta gli esponenti dei vari partiti a confrontarsi senza veli sul piano ideologico e misurare, di conseguenza, la capacità di attrarre il consenso degli elettori.
Elettori tra i quali ci sono anche gli operatori della sicurezza, pubblica e privata.
Come abbiamo fatto notare agli onorevoli Fiano, Meloni e Tofalo, ponendo le stesse tre domande, solo gli operatori privati sono oltre 200.000, tra installatori, guardie giurate e incaricati fiduciari. Un bacino di votanti che non sempre ha trovato nei parlamenti e nei governi delle passate legislature l'attenzione dovuta al ruolo ricoperto per assicurare ai cittadini il diritto alla sicurezza garantito dalla Costituzione, partecipando fattivamente all'azione dello Stato da molto tempo prima che si maturasse la stessa concezione di "sicurezza partecipata", oggi perfino abusata.
Queste le domande:
1. Secondo i dati Istat, i reati denunciati sono in calo, in particolare gli omicidi e i reati predatori, ma l’insicurezza percepita dei cittadini risulta invece stabile. Da cosa dipende secondo lei questo fenomeno?
2. Il fenomeno dei reati non denunciati evidenzia una sostanziale sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini e degli operatori economici. Come può essere risolto questo problema?
3. “Sicurezza partecipata” significa collaborazione tra pubblico e privato per garantire la sicurezza dei cittadini. In che modo il suo partito si propone di incentivare privati – aziende e famiglie – che partecipano alla sicurezza pubblica investendo denaro per mettere in sicurezza se stessi?
E queste le risposte di Emanuele Fiano (PD), Giorgia Meloni (FdI), Angelo Tofalo (M5S).
Nelle prossime settimane raccoglieremo le opinioni e le richieste di rappresentanti di categorie di operatori privati e di utilizzatori, con l'obiettivo di arrivare al 4 marzo con le idee un pò più chiare sia da parte di chi andrà a votare che di coloro che i loro voti stanno cercando.
(A cura della Redazione - in caso di riproduzione, citare la fonte)