Le domande di Adam Bannister (IFSEC Global) su Trump e sicurezza
Quanto siano estesi ed imprevisti gli effetti della decisioni di Trump nelle sue prime settimane di governo viene confermato anche dagli interrogativi che solleva IFSEC Global, la testata online della fiera londinese della sicurezza, in un editoriale del suo direttore Adam Bannister.
Con un approccio non da analista politico ma da esperto di sicurezza, Bannister analizza gli effetti dell’improvviso divieto d’ingresso negli USA per i cittadini provenienti da sette paesi musulmani (Iran, Iraq, Yemen, Libia, Siria, Somalia e Sudan), della decisione di costruire il muro lungo il confine con il Messico e dell’inchiesta annunciata sui presunti attacchi informatici da parte di hacker russi durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2016. Una serie di domande che inducono a riflettere quanto i temi della sicurezza siano sempre più globali e trasversali.
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Il discorso insolitamente conciliante del presidente Trump dopo aver vinto le elezioni lo scorso novembre, aveva illuso i critici che, una volta arrivato al governo, avesse scelto un atteggiamento più morbido di quello esibito durante la campagna elettorale.
Queste speranze sono state brutalmente spazzate via.
Mentre i suoi oppositori sono allarmati per il flusso senza precedenti di decreti esecutivi – un mezzo concesso ai presidenti per by-passare il Congresso – che hanno costretto la macchina governativa ad arrancare, i suoi sostenitori si sono invece meravigliati della novità di un politico che sembra attuare immediatamente quanto promesso in campagna elettorale invece di farsi coinvolgere nelle paludi del bipartitismo e dei compromessi.
Una parte dei decreti più eclatanti riguardano la sicurezza.
Il divieto d’ingresso negli USA per i cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana ha scatenato le proteste in tutto il mondo ed ha provocato una dura reazione perfino dai falchi repubblicani.
Il programma di Trump per un “grande, bello e potente muro” lungo tutto il confine con il Messico continua a provocare stupore e rabbia. Il progetto di decreto esecutivo per un’indagine sulla cybersecurity è invece meno contestato, malgrado la credibilità del presidente su questo argomento sia piuttosto compromessa dal suo coinvolgimento in presunte intrusioni informatiche provenienti dalla Russia (durante la campagna elettorale).
Qui di seguito elenchiamo cinque interrogativi in materia di sicurezza determinati dalla sconcertante serie di decreti esecutivi di Trump:
- Il divieto d’ingresso per i musulmani è un colpo di propaganda per l’Isis?
- Il divieto d’ingresso potrà ridurre il numero di presunti terroristi sul suolo americano?
- Il muro è davvero una buona idea?
- Cosa ci dobbiamo aspettare dall’inchiesta di Trump sulla cyber security?
- Trump sta imitando l’atteggiamento superficiale di Hillary Clinton in materia di sicurezza delle comunicazioni?
(Sintesi e traduzione a cura della Redazione)