Sicurezza ATM, le proposte di MIB
intervista a Giuseppe Fumanelli, owner e presidente di MIB Group
MIB sappiamo essere leader a livello europeo per i sistemi di macchiatura delle banconote. Qual è la situazione in Italia?
L’Italia sta vivendo un periodo di forte incremento degli attacchi ai bancomat, ma il fenomeno al quale stiamo assistendo è in via di diffusione anche in altri paesi, tra i quali anche la “tranquilla” Svizzera.
Anche la criminalità si evolve e apprende velocemente le varie tecniche attualmente in uso in altri paesi europei, dove l’utilizzo di esplosivi ad alto potenziale è ormai un fatto consolidato.
Questo deve portare ad un radicale cambio di rotta nelle strategie per la protezione degli ATM. Oggi le modalità di attacco sono cambiate: i criminali sanno come utilizzare cariche esplosive in modo appropriato nei vari modelli di macchine installate, vanificando le misure di difesa adottate finora.
Si parla molto, a livello generale, dei problemi per la sicurezza causati dalla scarsa reattività degli istituti bancari nel rispondere alle nuove tendenze criminali. Dal vostro punto di vista, cosa si dovrebbe fare per migliorare la situazione?
Il mondo bancario è di per sé conservatore e nella maggior parte dei casi gli istituti di casa nostra si muovono attraverso meccanismi complessi, talvolta complicati, che offrono alla criminalità un vantaggio temporale nella ricerca di nuove modalità di attacco.
Da citare, a questo proposito, l’importanza della collaborazione tra i security manager e altre funzioni aziendali che, negli altri paesi dell’Unione europea, permette di scambiare informazioni importanti come, ad esempio, le caratteristiche dei nuovi modelli di ATM prima di metterli in campo per assumere tempestivamente decisioni in materia di sicurezza.
Questo modello di organizzazione e di collaborazione con i fornitori di tecnologie si riscontra solo in alcune banche dove la casa madre, incidentalmente, non è in Italia.
Un altro fattore importante è la collaborazione con chi svolge attività investigativa, così da anticipare soluzioni ed efficaci contromisure, come avviene per i sistemi antivirus.
Mentre un tempo ad operare erano poche bande, oggi il fenomeno degli attacchi predatori si è allargato, le conoscenze all’interno degli ambienti criminali si diffondono e anche se avvengono arresti importanti gli attacchi non si fermano.
In questa situazione, quali soluzioni proponete per contrastare l’impennata di attacchi agli Atm con esplosivi sempre più potenti?
Una soluzione di grande efficacia è senza dubbio il nostro brevetto SBK7, il sistema di macchiatura che utilizza la tecnologia Turbo Hole Ink System per macchiare le banconote durante l’esplosione. Solo in Germania abbiamo già venduto 10K cassetti, anche grazie al successo dell’incidente probatorio realizzato con la polizia tedesca, nel quale i nostri cassetti sono stati inseriti all’interno di ATM fatti esplodere replicando le stesse tecniche utilizzate dai criminali. I risultati positivi di questi test hanno confermato la validità della soluzione, rafforzando di conseguenza la reputazione di MIB.
Oltre agli ATM, quali altre applicazioni nell’ambito del ciclo del contante trovano i vostri sistemi?
SBK7-Ultimate è una soluzione ibrida che combina il sistema passivo Turbo Hole Ink System con un sistema attivo dotato di sensori capaci di rilevare tutte le differenti fasi di movimentazione dei cassetti durante il trasporto, in sala conta ed in ogni singolo Atm. Per dare il massimo valore a questo servizio, abbiamo installato dei server presso la nostra controllata MIB Swiss – Banking Technology SA proprio per garantire la continuità del servizio in ogni situazione, anche in caso di calamità.
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