Aumenta in Europa la richiesta di contante ai tempi della guerra in Ucraina
Assovalori comunica: ESTA, l'Associazione europea che raggruppa le imprese di trasporto e trattamento valori, segnala che dall'inizio della guerra al confine orientale della UE è aumentata in modo significativo la richiesta di contante.
Mentre in Lituania e Lettonia è stato dichiarato lo stato di emergenza per la minaccia di possibili attacchi al sistema finanziario, nei Paesi scandinavi, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera c'è un aumento della domanda tra il 15% e il 30%, dovuto all'esigenza di immagazzinare banconote a fini cautelari in quanto non si percepiscono ancora problemi nelle transazioni ordinarie.
Il contante, ancora una volta, mostra la sua importanza critica in tempi di crisi e incertezza e utenti nei paesi che sembrano averlo dimenticato, come la Svezia, riscoprono adesso la necessità di una struttura sana e sostenibile del contante.
Troppa moneta elettronica in un'economia rappresenta una vulnerabilità, non un punto di forza.
L'esempio della Russia è chiaro. I tre operatori di carte di credito dominanti nel mondo hanno deciso di sospendere le loro operazioni in Russia, rendendo i pagamenti con carta quasi impossibili nel paese.
ESTA non entra nel merito delle ragioni della sospensione delle loro attività, ma rileva semplicemente che le società straniere hanno il potere di decidere indipendentemente dal fatto che l'infrastruttura di pagamento elettronico nazionale funzioni o meno.
La stessa situazione potrebbe accadere in Europa, che ha tuttora il sistema di pagamento elettronico dominato dalle stesse imprese multinazionali extraeuropee.
In attesa che il settore bancario dell'UE sviluppi il proprio sistema di carte, il contante resta l'unico strumento di pagamento che consenta all'UE di mantenere la propria sovranità nei pagamenti.
La crisi ucraina è solo un forte promemoria della necessità di preservare la liquidità, perché nessuno è in grado di prevedere quando tutti gli altri sistemi possono venire bloccati.
Clicca qui sotto per leggere il comunicato ESTA in inglese: