Verso il riordino della sicurezza privata? Il punto di ASSIV
"Revisione degli articoli del TULPS e regolamento, anche alla luce delle difficoltà interpretative nate in questi anni dall’applicazione dei contenuti del DM 269/2010, e riordino delle norme speciali": sono questi i punti per il riassetto normativo della vigilanza indicati da Maria Cristina Urbano, presidente di ASSIV, che segue anche l'aggiornamento della Norma UNI 10891.
E’ una fase in cui il mondo della sicurezza privata sta completando il proprio quadro normativo volontario. Ritiene opportuno che il normatore legislativo e l’autorità di controllo assumano questo quadro come riferimento per un riordino del sistema normativo cogente della sicurezza privata?
Più che altro non me lo auguro. La normazione tecnica, per funzionare quale riferimento dello stato dell’arte del settore di riferimento, ed agire come mezzo di selezione sul mercato, deve rimanere volontaria. Nel nostro comparto, per ragioni che ormai abbiamo descritto più e più volte, è stato usato il veicolo della certificazione obbligatoria per introdurre e tenere sotto controllo i requisiti minimi di qualità di cui vi era estremo bisogno. Adesso la normazione volontaria può e deve riprendere la sua azione tipica, è cioè quella di qualificazione nei confronti dei fruitori finali. Di contro, ritengo che il legislatore dovrebbe mettere mano ad una riorganizzazione e razionalizzazione della normativa di settore, quanto mai dispersa. Il momento non mi pare propizio, dato il clima da fine legislatura che già si percepisce, ma sarebbe opportuno che le parti portatrici di interesse iniziassero un lavoro di sensibilizzazione sul tema, relazionandosi con politica ed istituzioni. Si tratta di un percorso molto impegnativo, ma necessario.
Quali sono i punti che, secondo lei, dovrebbero venire incardinati in questo riassetto?
Revisione degli articoli del TULPS e regolamento anche alla luce delle difficoltà interpretative nate in questi anni dall’applicazione dei contenuti del DM 269/2010, e riordino delle norme speciali. Questo per il limitarsi al quadro normativo esistente. Se poi si intendesse mettere mano ad una nuova definizione dei perimetri di competenza delle numerose figure professionali che compongono il panorama della sicurezza privata, e prime fra queste le guardie particolari giurate, allora saremmo davvero di fronte ad una riforma organica del nostro comparto.
Ci può anticipare i contenuti della UNI 10891 novellata?
Si tratta del progetto di riemissione della “vecchia” 10891:1999. Il lavoro è stato portato avanti nell’ambito del gruppo di lavoro GL 05 (Sicurezza della società e del cittadino) coordinato da Massimo Marrocco. Presenti al tavolo tutti i principali stakeholder, fra cui i rappresentati delle associazioni di categoria. Il lavoro è consistito in una ricerca di amalgama fra contenuti del DM 269/2010 e norma UNI 10891: 2000. Nulla di nuovo, per scelta, dato che si tratta di una norma che è divenuta da volontaria ad obbligatoria, non più rivolta al consumatore, ma a garanzia della PA, quindi snaturata, nella sua concezione di norma di sistema qualità, per divenire veicolo e contenitore dei requisiti che obbligatoriamente devono formare oggetto di audit da parte degli Enti di Certificazione autorizzato da Accredia-Minint. Ho pensato che sarebbe stato inutile e controproducente inserire (come sarebbe stato logico) ulteriori punti di verifica e misurazione di performance dichiarate dato che, sostanzialmente, non sarebbe stato un percorso per i virtuosi, verificato e premiato dal mercato, ma un cammino più o meno accidentato (e più o meno veritiero) per tutti gli IVP. Meglio concentrarsi, al momento, sulla norma (rigorosamente volontaria) che inquadri le attività non normate dal Minint, e cioè i fiduciari.
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