Consapevolezza, conoscenza, condivisione: le tre parole chiave per proteggersi dai rischi della rete

Il prefetto Domenico Vulpiani, già responsabile per il Ministero dell’Interno della transizione alla modalità operativa digitale, fa il punto nell'intervista a essecome sulla consapevolezza dei rischi informatici nell'era dell'Internet of Things: "Molteplici rischi per la sicurezza di un sistema che ha al centro l’individuo con la sua ineffabile imperfezione e con in mano il suo inseparabile device."

Possiamo fare un punto in generale sulle nuove minacce provenienti dalla rete?
"A cinquant’anni dalla nascita di Internet, cioè dalla prima trasmissione di un pacchetto di dati tra due computer, assistiamo oggi ad una diffusione pervasiva di apparati mobili interconnessi che, unita all’avvento di nuovi oggetti tecnologici anch’essi collegati alla rete (c.d. Internet of Things), ha ridimensionato il concetto di cybersecurity e ampliato il perimetro da difendere. Si è passati cioè, dalla necessità di proteggere un sistema di elaborazione dati “fisico” e le sue connessioni di rete, ad un sistema di informazioni e, quindi, di vulnerabilità “diffuse”. Se poi riflettiamo sul fatto che, al centro di questo sistema, c’è sempre l’individuo con la sua ineffabile imperfezione e con in mano il suo inseparabile device, comprendiamo i molteplici rischi per la sicurezza..."

Leggi l'intervista pubblicata in essecome online 8/2019

 

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