Il valore della sicurezza nella tutela del patrimonio culturale

Nella suggestiva Chiesa di San Gottardo in Corte, antica cappella palatina di Palazzo Reale e parte integrante del Complesso Monumentale del Duomo, si è svolta nei giorni scorsi la tavola rotonda “Il valore della sicurezza nella tutela del patrimonio culturale”, promossa dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano in collaborazione con San Giorgio Formazione e con la partecipazione tra i relatori di Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione Enzo Hruby.
Luogo di grande fascino e rilevanza storica, la chiesa conserva preziosi affreschi di scuola giottesca ed è stata, circa dieci anni fa, oggetto di uno degli oltre novanta progetti di protezione sostenuti nel corso degli anni dalla Fondazione Enzo Hruby, che comprendono anche quelli destinati alla sicurezza delle Terrazze e del Museo del Duomo di Milano.

A dare il benvenuto ai partecipanti sono intervenuti Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano e Direttore dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica, e Paolo Furlan, Direttore didattico di San Giorgio Formazione, i quali hanno entrambi sottolineato il valore di un dialogo costante tra istituzioni pubbliche e private per affrontare le sfide della protezione del patrimonio culturale.

Il giornalista Marco Carminati, moderatore dell’incontro, ha aperto i lavori con una riflessione sul concetto di tutela, ricordando come l'attenzione verso la conservazione delle opere d’arte abbia radici antiche. Richiamando la celebre lettera di Raffaello a Papa Leone X, Carminati ha sottolineato come fin dal Rinascimento si avvertisse la necessità di tutelare beni e monumenti, e ha citato anche l’Editto ottocentesco del Cardinale Pacca, che codificò regole moderne di tutela del patrimonio artistico, anticipando la legislazione italiana in materia di salvaguardia.
L’avvocato Guido Nuovo ha portato la sua testimonianza diretta quale Coordinatore dell’Area Vigilanza e Sicurezza della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, illustrando l’evoluzione più recente del sistema di sicurezza del Duomo, avviata in occasione di Expo 2015 e consolidatasi nel tempo come modello di riferimento di primaria importanza. Nel suo intervento Guido Nuovo ha sottolineato come la tutela del Duomo rappresenti una grande sfida, ovvero quella di garantire la sicurezza di un luogo che è al tempo stesso spazio sacro, meta turistica e simbolo, collocato in una delle piazze più frequentate d’Europa. L'avvocato Nuovo ha inoltre ricordato alcuni episodi emblematici, come il recupero di un antico doccione e di altri reperti appartenenti al Duomo, trafugati e restituiti grazie alla collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sottolineando anch'egli il valore fondamentale della cooperazione tra le istituzioni e della formazione continua del personale.
Il Comandante Michele Minetti, alla guida del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, ha illustrato l’attività dell’Arma nella prevenzione e nel contrasto ai reati contro i beni culturali, portando esempi concreti dell'attività svolta e richiamando il valore della sensibilizzazione e della conoscenza come strumenti di difesa del patrimonio.
A seguire, Fabrizio Chirico, Direttore dell’Area Patrimonio e Valorizzazione del Comune di Milano, ha posto l’accento sul ruolo del capitale umano come risorsa strategica nella tutela dei musei e dei siti culturali, illustrando il modello gestionale adottato dal Comune, basato su un “ecosistema coordinato” in cui tecnologia, esperienza e formazione operano in costante sinergia, promuovendo una cultura della sicurezza diffusa e partecipata.
Nel suo intervento, Carlo Hruby ha offerto una riflessione di ampio respiro sul ruolo della sicurezza come valore culturale e responsabilità collettiva, sottolineando che solo attraverso l'educazione dei giovani alla consapevolezza del valore del patrimonio culturale, la formazione, l'utilizzo delle attuali tecnologie oggi disponibili, la collaborazione e lo scambio di competenze sia possibile costruire strategie efficaci e durature, capaci di garantire la protezione dello straordinario patrimonio culturale italiano senza limitarne, ma anzi promuovendone la fruizione e l’accessibilità.

"Iniziative come questa" – ha sottolineato Carlo Hruby"rappresentano un’occasione preziosa di confronto e approfondimento su una tematica che oggi più che mai richiede la massima attenzione. Accanto alle numerose attività che la nostra Fondazione porta avanti per sostenere la protezione del patrimonio culturale italiano e per diffondere la cultura della sicurezza, desidero ricordare in particolare il Corso di Perfezionamento in Cultural Security Management, realizzato in sinergia con l’Università degli Studi di Pavia e mirato alla formazione di figure professionali dedicate alla tutela del patrimonio. Desidero ringraziare la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano per averci coinvolto in questa iniziativa davvero importante, volta a promuovere una cultura condivisa della sicurezza, capace di coniugare tutela, innovazione e fruizione." 

La mattinata si è conclusa con una visita guidata al Complesso Monumentale del Duomo di Milano.

 

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