La nuova Norma CEI 79-3, un passo avanti per la certificazione personale
intervista a Paolo Galiazzo, Security Area Manager & Product Certification Approval Manager presso El.Mo. S.p.A - membro GdL CEI 79-3
Riassumendo le novità introdotte dalla nuova edizione della CEI 79-3, quali sono i vantaggi per i progettisti e gli installatori rispetto alla precedente?
Seguo da anni la conformità dei prodotti di EL.MO. Spa applicando le norme di prodotto e, di conseguenza, la loro applicazione all’interno delle norme di sistema. Ho visto molte volte che se le norme non sono chiare e applicabili vengono messe nel cassetto, non essendo cogenti ma di tipo volontario. Partecipando, grazie alla nostra azienda, al gruppo di lavoro della norma CEI 79-3 sono entrato in contatto con persone ricche di professionalità, cultura e sensibilità, molto attente alle esigenze degli operatori.
Secondo il mio punto di vista, la grande differenza e innovazione che la nuova versione della CEI 79-3 porta è che, da norma da applicare, diventa uno strumento di lavoro. Non dimentichiamo che, per il DM 37/08, la conformità alle norme CEI, UNI o di altri enti di normazione appartenenti agli Stati membri dell’Unione Europea, sia per la progettazione che per la realizzazione, viene considerata eseguita secondo la regola dell’arte. Questo per progettisti e installatori è molto importante.
La norma che oggi viene riproposta nella nuova versione, per prima cosa fornisce lo strumento di calcolo del rischio, elemento indispensabile per il professionista nel momento in cui deve valutare le soluzioni da adottare per il controllo dei beni richiesto. Già questo elemento è innovativo perché il progettista, attraverso un’intervista con il proprio committente, seguendo un percorso guidato, arriva alla fine ad ottenere il livello di prestazione richiesto per il controllo desiderato.
Il secondo punto fondamentale è che, una volta in possesso del livello di prestazione ottenuto, si passa a valutare la soluzione di controllo secondo il metodo tabellare, ossia le opportunità che la norma indica come possibili soluzioni da mettere in campo. Le tabelle proposte dalla norma non danno indicazioni sulla tecnologia da adottare,ma sulle situazioni da rilevare, lasciando al progettista la massima libertà nelle scelte delle rilevazioni, tenendo ovviamente in considerazione le conformità dei prodotti utilizzati.
Il terzo punto che rende interessante la norma, soprattutto per l’aspetto commerciale, è che viene inserito il concetto di sotto-impianto, ossia la possibilità, all’interno di un’area controllata, di creare più parti con livelli di prestazione diversi. In questo modo si concentra la maggiore sicurezza dove è richiesta, economizzando nelle parti meno a rischio.
Infine metterei in risalto anche un’altra novità che la nuova versione introduce, ossia l’indice IIS (Indice Integrativo Sicurezza). In pratica, oltre all’indicazione del livello di prestazione, la norma ci dà la possibilità di valorizzare anche altre situazioni che migliorano le condizioni di sicurezza a controllo di uno specifico bene, attraverso dispositivi di oscuramento, audio, illuminazione, termocamere, videoanalisi, ecc..
Ritiene che il mercato sia informato e orientato a richiedere ai fornitori di sistemi antintrusione la certificazione in base a questa norma?
Da decenni il mercato richiede ai costruttori prodotti conformi. La speranza è che con l’avvento della nuova versione della norma CEI 79-3, anche i progettisti e gli installatori si allineino a questa tendenza. La dichiarazione di conformità dell’impianto specifico porterà benefici sia agli operatori del settore che ai committenti finali, a garanzia di tutto il settore.
E gli operatori che dovrebbero certificarsi, come stanno reagendo?
Con l’avvento delle certificazioni “personali”, alcune grandi organizzazioni stanno imponendo ai fornitori che all’interno del personale ci siano degli esperti nei settori specifici. Il frutto di questa richiesta ha portato le aziende del settore ad adeguarsi, portando a certificazione il personale. È un primo passo e sicuramente la nuova versione della norma CEI 79-3 darà nuovo slancio a questa attività.
Ritiene siano necessari provvedimenti legislativi per imporre le certificazioni delle organizzazioni e delle figure tecniche?
Sicuramente un’imposizione, usando un termine volutamente incisivo, darebbe uno stimolo ulteriore a tutto il comparto, come sta accadendo per la parte delle manutenzioni dei presidi antincendio. Ma dubito che, nell’immediato, ci siano le condizioni per arrivare a una decisione così importante.
Nel frattempo, sta a noi del settore sensibilizzare sull’importanza delle norme, trasferendo il concetto che lavorare a norma (come la normalità richiederebbe) porta sempre benefici, sia in termini di sicurezza che di professionalità. L’esempio da prendere, secondo il mio punto di vista, è quello dei produttori che della norma hanno fatto lo strumento più efficace per entrare nei più svariati settori applicativi.
La norma è un valore aggiunto, come la professionalità e la tecnica che ogni operatore utilizza per creare sistemi. Non prenderla in considerazione significherebbe far cadere il settore nell’anonimato e nel qualunquismo più assoluto.
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