Mezziforti e assicurazione dei beni: prevenire il rischio danno da furto

Nel mondo della gestione dei beni, la minimizzazione del rischio di danni e furti rappresenta una priorità fondamentale.
Mezziforti, come strumenti di protezione e sicurezza dei beni, giocano un ruolo chiave nella prevenzione di eventi indesiderati.
Ma a una buona cassaforte è sempre bene accompagnare un'adeguata assicurazione, che possa offrire una garanzia efficace per la tranquillità dei proprietari. Oggi, grazie alla pubblicazione delle “Linee guida per la prevenzione del rischio furto” realizzate da ANIA (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) in collaborazione con Anima Sicurezza (Soluzioni e servizi per la custodia di beni e valori, associazione federata ad Anima Confindustria), imprese di assicurazione, periti e utilizzatori finali hanno a disposizione uno strumento concreto e accurato per l’elaborazione di tutti gli elementi ritenuti necessari per la corretta valutazione dei rischi riguardanti le garanzie che assicurano il rischio di furto di beni e valori custoditi in casseforti e le tipologie di furti.
Questa collaborazione ha anche permesso di valutare in maniera più corretta e accurata il valore dei premi assicurativi in base a svariati criteri, tra cui l’utilizzo di casseforti certificate.

I mezziforti
Tra i prodotti maggiormente interessati dalle Linee guida troviamo, appunto, i mezziforti, intesi (quasi per definizione) come oggetti che devono essere “forti” per fornire adeguata protezione ai valori/beni custoditi. Ma di che forza si parla?
Per fare chiarezza, a metà degli anni ‘90 sono entrate in vigore una serie di norme tecniche europee, subito adottate dai vari paesi tra cui l’Italia tramite UNI.

Queste norme danno riferimenti precisi per le caratteristiche di resistenza di questi mezziforti, stabilendo dei gradi di resistenza in funzione dei tempi di scasso rilevati nei laboratori accreditati sulla base delle prove previste dalle norme stesse. I mezzi forti sono distinti in due macro categorie:
- Contenitori di sicurezza, quali armadi di sicurezza, cassefortine per uso domestico, di cui alla norma UNI EN 14450 che prevede due gradi di resistenza S1 e S2 - Casseforti, porte corazzate, camere corazzate di cui alle norme UNI EN 1143-1 con 14 gradi di sicurezza crescenti da 0 a XIII.
A queste si aggiunge una terza categoria:
- Serrature di alta sicurezza (HSL) utilizzate nei mezziforti, definite nella norma UNI EN 1300.

E, infine, una quarta categoria per i mezziforti che hanno anche resistenze specifiche al fuoco di cui alla norma UNI EN 1047-1.

Le assicurazioni a protezione di beni
L’assicurazione contro il furto di beni nelle abitazioni private o nelle attività commerciali, industriali, artigiane o pubbliche garantisce all’assicurato il risarcimento di un danno che colpisce un bene o un complesso di beni predeterminati.

Questa garanzia rappresenta una soluzione utile per chi desidera proteggere il contenuto della propria abitazione o attività riducendone al massimo il rischio di danno per furto.
La garanzia, infatti, copre i danni materiali e diretti derivanti dal furto delle cose assicurate (anche se di proprietà di terzi) a condizione che l’autore del furto si sia introdotto nei locali (contenenti i beni assicurati) violando le difese esterne, per via diversa da quella ordinaria o in altro modo, e sia rimasto clandestinamente al loro interno per portare via la refurtiva a locali chiusi.
In tal senso questo documento prende in considerazione anche gli altri fattori che contribuiscono ad ottimizzare il sistema sicurezza come la presenza di sistemi di allarme e le diverse prestazioni di altre protezioni strutturali come gli accessi ai locali e le tipologie di utilizzo.

Le polizze contro il furto possono essere proposte come garanzie accessorie all’interno di pacchetti assicurativi multi-rischio dedicati e rimborsano l’assicurato in caso di furto, sia in relazione ai beni sottratti sia per gli eventuali danni causati dai ladri.

Le Compagnie che assicurano il rischio di furto calcolano il valore del premio assicurativo in base al valore dei beni da garantire, al grado di rischio complessivo dei locali dove tali beni sono custoditi, al tipo di attività e ad altri parametri autonomamente considerati essenziali ed utilizzati come criteri di calcolo.
Risulta quindi fondamentale l’adeguata scelta del grado di resistenza della cassaforte e della tipologia di serrature installate per definire una reale definizione del rischio a beneficio di una riduzione del premio per l'utente e un minor rischio risarcimento per l'assicurazione.

Le Linee Guida Ania-Anima Sicurezza
Disponibile gratuitamente online su www.animasicurezza.it, il documento è il risultato di una fattiva ed efficiente collaborazione tra ANIA e Anima Sicurezza, nell’ambito dell’attività di promozione di Linee Guida, ovverosia metodologie e procedure da seguire per la corretta identificazione, e successiva acquisizione di elementi probatori, da parte dei professionisti incaricati.
L’obiettivo del documento è quello di mettere a disposizione delle Imprese di Assicurazione, dei periti e dei consumatori, oltre agli approfondimenti di cultura della sicurezza, uno strumento utile per l’elaborazione di tutti gli elementi necessari per una corretta valutazione del rischio della custodia sicura dei valori non solo per lo scasso ma anche per i rischi tipici delle attività commerciali come l'appropriazione indebita, l'infedeltà, la manomissione, la frode.

Come accennato in precedenza, le Linee guida hanno per oggetto la categoria merceologica dei mezziforti la cui “forza” è definita con gradi di resistenza che sono funzione del tempo di resistenza allo scasso e quindi sono da confrontare con altre soluzioni tecnologiche e operative che possono contribuire a ridurre il tempo a disposizione dei ladri.
All’interno delle Linee Guida è disponibile una tabella che considera più variabili temporali come la presenza di sistema di allarme e dei tempi prevedibili di intervento, le tipologie di obiettivo e quindi anche la “professionalità” dei ladri e la tipologia dei valori custoditi.
Il risultato è un ordine di grandezza del rischio analiticamente e non più solo un peso o una definizione di resistenza A, B, C obsoleta da oltre 30 anni che non considerava i tempi di resistenza agli attacchi ma solo blande specifiche di costruzione adeguate agli utensili di allora.
Oggi gli strumenti di effrazione a disposizione possono essere devastanti e solo le prove di scasso possono definire la resistenza del mezzoforte.
Per avere la garanzia della resistenza dichiarata il mezzoforte deve essere CERTIFICATO da ente certificatore riconosciuto (esempio: ICIM in Italia, VdS e ECB.s in Germania, ecc.).

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