L’ennesimo attacco alla vigilanza privata, alla Mondialpol di Sassari. Il Viminale intervenga sulla sicurezza

di Maria Cristina Urbano, presidente ASSIV

3 Luglio 2024 - Nei giorni scorsi è andato in scena un grave attacco, ultimo in ordine di tempo, da parte di malviventi in danno della sede di Sassari della società Mondialpol.

Si tratta dell’ennesimo evento che testimonia di una preoccupante escalation nella qualità delle aggressioni al personale, ai mezzi e alle sedi della vigilanza privata, che con frequenza allarmante assumono il carattere di vere e proprie operazioni di guerra.

Le aziende della Vigilanza Privata continuano a investire massicciamente per garantire la sicurezza del proprio personale e dei valori ad esse affidati, ma è un dato di fatto che tali azioni criminose abbiano oramai assunto un carattere di pericolosità che non può più essere arginato dal solo operare degli IVP, per quanto strutturato da un punto di vista organizzativo e logistico e caratterizzato da alta professionalità dei propri operatori e da largo impiego di tecnologie.

A tal proposito, quindi, in qualità di presidente di ASSIV, ho inviato una lettera all’attenzione del ministro Piantedosi per chiedergli di aprire un tavolo di confronto istituzionale che abbia l’obiettivo di arginare tali fenomeni.

D’altra parte, a nostro modo di vedere, è particolarmente allarmante il fatto che azioni come quella descritta contro Mondialpol risultino sempre più diffuse sull’intero territorio nazionale e non più limitate alle aree geografiche storicamente caratterizzate da radicati fenomeni criminali.

Quella che si sta determinando è una situazione che comporta rischi non più accettabili per la sicurezza del nostro personale e della cittadinanza tutta, spesso involontaria testimone di una violenza che speravamo definitivamente sconfitta.

L’assalto al caveau di Mondialpol di Sassari, condotto con estrema ferocia e tattica militare, conferma inoltre ancora una volta che mancano quelle attività di intelligence necessarie a conoscere e contrastare, efficacemente, fenomeni criminali che si avvicinano, per modalità ed articolazione, ad atti di terrorismo.

D’altronde, come ben evidenziato dal generale Carmelo Burgio in questi giorni “non è un mistero oggi che nelle segrete delle banche vi è ben poco, il contante sta nei depositi degli Istituti di Vigilanza […]. Occorrono una mente che sappia pianificare, esecutori addestrati con tecniche militari, materiali idonei”.

Ecco quindi che siamo certi che il ministro Piantedosi così attento istituzionalmente e professionalmente alle questioni qui sollevate si farà carico della nostra istanza, fatta a nome di tutte le aziende associate ad ASSIV.

Leggi l’articolo sull’Huffington Post

 

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