La Food and Drug Administration contro le pubblicità ingannevoli sulle telecamere termiche

di Luca Girodo, esperto di reti IP e di videosorveglianza, docente di securindex formazione

Il 2020 a causa della pandemia mondiale di Covid-19 sarà sicuramente l’anno delle telecamere termiche. Negli ultimi mesi tutti i produttori mondiali di telecamere hanno aumentato le proposte tecniche e commerciali di questo tipo di telecamere e, ovviamente, anche la comunicazione ha seguito questo trend.
Recentemente ho avuto modo di vedere le più disparate campagne di comunicazione, che hanno interpretato nei modi più differenti e, a volte, addirittura incredibili, le capacità delle telecamere termiche per controllare le temperature corporee. In particolare, mi riferisco ad articoli apparsi sul sito ipvm.com, riguardanti alcune pubblicità ritenute ingannevoli dalla Food and Drug Administration, che mostravano immagini di forte impatto visivo fatte su soggetti nelle più disparate condizioni e atteggiamenti, promettendo rilevazioni ottimali della temperatura in condizioni non applicabili.

Dopo aver dedicato personalmente alcuni webinar organizzati da securindex formazione per chiarire come ottenere una rilevazione puntuale della temperatura e confrontarci sulle Best Practice per utilizzare in modo corretto questi strumenti, mi stupiscono i contenuti utilizzati dalle strutture marketing di certe aziende per promuovere questi prodotti.
Si sono viste pubblicità asserire di poter rilevare la temperatura corporea di una persona in un negozio mentre si prova delle calzature, rilevando la temperatura dalle caviglie, oppure rilevare la temperatura dei soggetti di spalle, sul collo o su minime parti del corpo scoperte, come polsi e mani.

Da tecnico ho cominciato a domandarmi come questo fosse possibile. Infatti non lo è!
Un piccolo passo indietro può aiutare a chiarire il concetto. Torniamo all’utilizzo di un normale termometro a mercurio che tutti conosciamo e che funziona utilizzando il "Principio Zero" della termodinamica che paragona la temperatura di due corpi per vedere se sono in equilibrio termico. Tutti sanno come utilizzare il termometro e che esistono delle zone dove possiamo ottenere più facilmente il dato corretto.
Le telecamere termiche non si basano sulla termodinamica, non essendoci contatto diretto, ma la scelta delle zone di rilevazione non cambia. La parte interna dell’occhio, per un puro fattore fisico dell’uomo, è Il punto di rilevazione migliore per misurare la temperatura corporea.
Questo punto, chiamato "Canto Mediale" è l’angolo interno dell’occhio che si trova vicino al naso. Nel caso non fosse possibile, possiamo sfruttare tutta l’area "T" del viso – che comprende la parte bassa della fronte ed il naso - per poter avere una buona fonte di dati termici.

Il nostro problema già consiste nel calibrare la corretta lettura della temperatura in quei punti, dovendo considerare fattori esterni che possono disturbare il nostro dato. Figuriamoci se possiamo inventarci di rilevare la temperatura su una caviglia o un polpaccio, magari in movimento, a distanza non certa e con altre innumerevoli variabili! Sbaglieremmo di sicuro e non di poco: il margine di errore potrebbe essere anche di 0,7 o 0,8 gradi Celsius, un'ampiezza di errore inaccettabile per gli scopi di contenimento della pandemia.

Colgo quindi l’occasione per ricordare che non sono state inventate formule tecniche o pozioni miracolose. E' necessario fare molta attenzione alle pubblicità fake che esaltano la rilevazione della temperatura attraverso termocamere “fantascientifiche” che promettono risultati tecnologicamente impossibili, come ha censurato la FDA.

 

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