Riforma processo penale, aumentate le pene per furti e rapine

La riforma del processo penale, approvata il 20 giugno in via definitiva dalla Camera con il voto di fiducia posto dal Governo, prevede tra gli altri interventi anche un aumento delle pene minime per i furti in genere, i furti in abitazione e le rapine, che passano rispettivamente a due, tre e quattro anni.

L'intento del legislatore è di aumentare l'effetto deterrente con l'allungamento delle pene, ignorando le più recenti scuole di pensiero sul tema della prevenzione dei reati predatori, che sottolineano l'importanza della certezza della pena invece della sua lunghezza.

Peter Orszag, già consigliere della Casa Bianca con Clinton e Obama, sostiene che "Il vero problema è il modo con il quale abbiamo finora combattuto il crimine: ci siamo affidati troppo all’effetto dissuasivo delle pene detentive più lunghe, mentre molto fattori provano che la detenzione più lunga non prevenga gli atti criminali e provochi invece maggiore recidività. Effetti migliori potrebbero derivare non solo dall’ampliamento delle opportunità di istruzione e di occupazione, ma anche dall’aumento della consapevolezza che l’autore di un crimine possa venire catturato." (leggi)

 

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