Rapporto Doxa: come vivono gli italiani il rapporto banca-sicurezza?
Apple contro FBI, arresto in Brasile del VP Facebook, poi subito rilasciato: non passa giorno senza una nuova notizia, e le voci sono spesso discordanti, come nel caso di BlackBerry che ha collaborato con la Procura di Torino, e TripAdvisor che, al contrario, si è rifiutata di fornire informazioni a quella di Milano.
La Digital Transformation ha moltiplicato esponenzialmente le opportunità e i rischi legati all’utilizzo di un’infinità di dati digitali. Ogni giorno internet entra in maniera sempre più prepotente nella nostra vita con Smartphone, Tablet, Smartwatch e PC esponendoci a rischi sempre maggiori.
È così che il tema della cybersecurity risulta essere sempre più centrale nella agenda governativa, alla luce della nuova normativa europea che prevede un notevole aumento delle responsabilità soprattutto per gli istituti finanziari e per i service provider.
Ma gli italiani come vivono il rapporto con la propria banca e la sicurezza?
È la recente ricerca commissionata a Doxa da Auriga su La banca che vorrei che offre uno spaccato di come la pensano gli italiani mostrando che, per il 77% di loro, l'aumento della tecnologia delle soluzioni bancarie ha comportato un incremento della sicurezza. La ricerca sottolinea un approccio ambivalente degli utenti: se da una parte la digitalizzazione, accompagnata da una crescente importanza delle carte di pagamento e dei conti online, ha comportato una rassicurazione sulla riservatezza delle informazioni e sulla gestione del denaro contante, dall’altra parte si pongono il tema di protezione delle informazioni scambiate online e del «prezzo» da pagare per una gestione sicura della propria operatività, come nel caso della gestione delle password o dei token.
Per saperne di più è possibile trovare la ricerca Doxa-Auriga La banca che vorrei su www.aurigaspa.com/ricerche/doxa