Appalti pubblici, convegno Federsicurezza con ANAC e l’assessore di Roma Sabella

“Dagli appalti per la politica a una politica per gli appalti”: questa la sintesi dell’intervento di Michele Corradino, consigliere dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione durante l’incontro con gli imprenditori della vigilanza nella sede di Confcommercio lo scorso 9 settembre. Il recepimento delle direttive comunitarie sul tema degli appalti pubblici, che rappresentano un volano fondamentale per l’economia in tutta Europa, costituisce uno dei punti chiave dell’azione di ANAC. “In Italia, le normative sugli appalti pubblici sono cambiate 223 volte in 8 anni - ha sottolineato Corradino – causando un’opacità per eccesso di norme che, di fatto, rende i funzionari arbitri del procedimento, pur avendo in generale un gap di competenze specifiche molto elevato. Uno dei nostri obiettivi è che lo Stato non abdichi il ruolo normativo alle PA, per consentire il rispetto di quanto richiesto dalla UE, centralizzando la progettazione e introducendo un albo dei commissari di gara affidato all’ANAC ”.

Il problema dell’eccesso di potere delle PA e dell’onesta e della competenza dei commissari di gara è stato ripreso dal Alfonso Sabella, il magistrato dell’Anti Mafia nominato assessore alla Legalità del Comune di Roma dal sindaco Ignazio Marino: “ Il funzionario più onesto cerca di non avere problemi – ha sostenuto Sabella – e per questo motivo l’aggiudicazione al massimo ribasso è il criterio più oggettivo che prescinde dalla influenzabilità dei commissari. Per essere chiari, in un paese dove è ancora ‘conveniente’ dal punto di vista penale corrompere ed essere corrotti, la soluzione ‘economicamente più vantaggiosa’ fa paura”.

 

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