Gestione del contante, il ruolo guida di Assovalori nel cambiamento
Intervista a Paolo Spollon, Vice Presidente Assovalori
La recente impennata di attacchi ai furgoni portavalori sta alimentando i dubbi sulla praticabilità dell'attuale logistica del contante, che comporta rischi sempre più elevati per la sicurezza pubblica e l'incolumità degli equipaggi di scorta, oltre ad aumenti insostenibili dei costi per le aziende del CIT.
Paolo Spollon, Vice Presidente di Assovalori, fa il punto della situazione con una sintesi delle proposte per superare le attuali criticità, sottolineando il ruolo guida dell’Associazione nel processo di cambiamento di un servizio essenziale per il sistema Paese e di un settore cruciale per l’economia nazionale.
Secondo Assovalori, come si potrebbe intervenire per risolvere in modo strutturale un problema che mette a repentaglio un servizio ufficialmente considerato essenziale per la continuità operativa delle comunità?
L’attuale scenario impone una riflessione sistemica sul modello di gestione del contante in Italia. L’aumento degli attacchi ai furgoni portavalori sta compromettendo la sostenibilità e l’efficienza del sistema di logistica del contante in Italia. Gli episodi di criminalità organizzata, sempre più cruenti per l’uso di esplosivi ed armi paramilitari, mettono a rischio la sicurezza pubblica e l’incolumità degli operatori, oltre a generare costi assicurativi e operativi sempre più difficili da sostenere per le imprese del settore.
Per garantire una maggiore protezione e sostenibilità economica, è necessario un intervento strutturale che comprenda:
Revisione normativa
Il trasporto valori dovrebbe essere riconosciuto come "infrastruttura critica nazionale", così da ricevere un livello di protezione maggiore ai sensi del D.Lgs. 65/2011. Questo garantirebbe un trattamento prioritario nelle strategie di sicurezza dello Stato, permettendo l’adozione di protocolli più severi e investimenti mirati.
Adozione di tecnologie avanzate
L’implementazione di soluzioni innovative può ridurre significativamente il rischio di furti e rapine quali, ad esempio:
- Sistemi IBNS (Intelligent Banknote Neutralization Systems), che distruggono o rendono inutilizzabili le banconote in caso di attacco;
- Container intelligenti dotati di geolocalizzazione GPS, chiusura elettromagnetica e sensori antieffrazione;
- RFID attivi e protocolli di sicurezza digitale per il tracciamento in tempo reale del contante e protocolli di sicurezza digitale;
- Implementazione di difese passive evolute sui mezzi blindati.
Riforma dei modelli contrattuali
Nei contratti tra committenti e operatori CIT si dovrebbero introdurre criteri qualitativi che incentivino investimenti e soluzioni avanzate.
Assovalori sostiene un modello di gestione meno dipendente dai trasferimenti fisici, con l’integrazione di sistemi di validazione remota del contante e dispositivi intelligenti nei punti vendita per ridurre l’esposizione al rischio.
È un cambiamento che richiede visione strategica ma, soprattutto, collaborazione tra imprese, istituzioni e committenti, nell’ottica di tutelare un servizio essenziale per la continuità operativa delle comunità.
Quali sono i modelli alternativi più diffusi a livello internazionale?
I modelli più evoluti si basano su una combinazione di decentralizzazione, digitalizzazione, automazione e collaborazione pubblico-privata, con la valorizzazione del ruolo fiduciario delle imprese CIT. In molti Paesi, ad esempio, si fa sempre più di frequente ricorso a dispositivi intelligenti presso i punti vendita – come smart safe e cash recycler – che consentono di validare, contabilizzare e custodire il contante in modo sicuro, riducendo l’esigenza di ritiri frequenti.
Altri sistemi prevedono l’autorizzazione degli operatori CIT alla gestione diretta delle attività di sala conta per conto delle banche centrali o commerciali, in un’ottica di semplificazione e contenimento dei rischi. Inoltre, stanno emergendo piattaforme integrate pubblico-private per la gestione congiunta dei flussi, che ottimizzano tempi, costi e livelli di protezione. Tutti questi modelli condividono un principio guida: ridurre l’esposizione fisica al rischio, a vantaggio della resilienza operativa.
Ecco alcuni esempi:
- Regno Unito: Collaborazione diretta con la Bank of England, utilizzo esteso di cassette IBNS e infrastrutture certificate BS EN 1143-1, garantendo elevati livelli di protezione.
- Paesi Bassi: Implementazione di mini cash center presso punti vendita e diffusione di smart safe certificati PCI DSS, migliorando la gestione del contante senza movimentazioni eccessive.
- Stati Uniti: Modello integrato CIT + Smart Cash Management, con software che garantiscono l’accredito anticipato del contante e riduzione della gestione fisica.
- Paesi nordici: Forte spinta verso una società cashless, con avanzate tecnologie di gestione elettronica del denaro e riduzione dell’uso del contante.
- Germania: Struttura altamente regolamentata con infrastrutture condivise tra operatori, garantendo stabilità e sicurezza della filiera.
Quindi, cosa dovrebbe cambiare nell'operatività e nell'organizzazione del CIT nazionale per adeguarsi ai nuovi modelli che, come ha sottolineato, comportano una riduzione progressiva dei trasferimenti fisici tra i punti di raccolta e quelli di distribuzione delle banconote e della loro lavorazione in sala conta?
L’esperienza estera offre numerosi spunti per l’evoluzione del CIT italiano. Per adeguarsi agli standard internazionali e garantire una logistica più sicura ed efficiente, il comparto CIT italiano deve però attuare una trasformazione strutturale passando da una logica di trasporto lineare a un modello di cash management avanzato, basato sulla implementazione di cinque pilastri:
1. Automazione e decentralizzazione: Creazione di depositi periferici automatizzati, dispositivi smart e sale conta distribuite per ridurre la movimentazione diretta del contante.
2. Digitalizzazione della filiera: Utilizzo di OCR, intelligenza artificiale per la validazione banconote, firme digitali e piattaforme cloud per la gestione integrata delle operazioni.
3. Tracciabilità avanzata: Espansione dell’uso di GPS autonomi, RFID e sistemi di logging sicuri per garantire il monitoraggio in tempo reale.
4. Riorganizzazione contrattuale: Nuovi modelli di partnership tra committenti e operatori, basati su qualità del servizio e sicurezza, e non esclusivamente sul numero di ritiri o consegne.
5. Formazione mirata: Programmi avanzati per sviluppare competenze su sicurezza fisica e cyber, uso di tecnologie smart e gestione digitalizzata del contante.
Ritiene ci sia consapevolezza e disponibilità tra gli operatori del CIT ad adeguarsi ai cambiamenti in arrivo?
Nonostante la crescente consapevolezza del settore, con molti operatori già attivamente impegnati in progetti di innovazione e riconversione, permangono criticità strutturali che rallentano l’adozione delle innovazioni:
- differenze di capacità di investimento tra grandi gruppi e PMI, che rischiano di creare un CIT a due velocità. Il settore è infatti composto da realtà con livelli di maturità tecnologica e capacità di investimento molto diversi tra loro.
- incertezza normativa, che frena l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche e standard di sicurezza.
- disomogeneità infrastrutturale, con forti differenze tra le diverse aree geografiche italiane.
Assovalori sottolinea che la disponibilità al cambiamento esiste, ma richiede un sostegno concreto da parte del legislatore e della politica industriale nazionale ed europea, per accompagnare il comparto con strumenti di incentivo, aggiornamento normativo e accesso agevolato al credito, senza il quale c’è il rischio che l’innovazione si affermi solo in modo parziale, con conseguenze potenzialmente negative sull’equilibrio complessivo della filiera e sulla tenuta dei servizi di pubblica utilità.
In concreto, cosa farà Assovalori per sostenere le imprese del comparto in questo processo di cambiamento?
Assovalori mira a svolgere un ruolo strategico nel rappresentare le esigenze del comparto e nel facilitare il processo di transizione, sostenendo un piano di riforma che sia articolato su cinque direttrici strategiche:
1. Rappresentanza istituzionale: continueremo a portare le istanze delle imprese CIT ai tavoli decisionali, Parlamento, Ministeri, Banca d’Italia e ABI, sollecitando una riforma normativa che riconosca il valore strategico della filiera e favorisca l’evoluzione verso modelli più moderni.
2. Normativa e standardizzazione: promuoveremo la definizione di linee guida operative condivise, in coerenza con i benchmark internazionali, per garantire omogeneità e qualità nei processi
3. Finanza e incentivi: proporremo la promozione di un fondo per la transizione CIT e crediti d’imposta per investimenti tecnologici.
4. Assistenza tecnica e formazione: ci attiveremo per istituire percorsi formativi mirati per rafforzare le competenze tecniche, normative e gestionali degli operatori.
5. Comunicazione strategica: spingeremo per ottenere la valorizzazione pubblica del ruolo del CIT nella continuità dei servizi essenziali, con opere di sensibilizzazione degli stakeholders istituzionali e finanziari.
L’obiettivo di Assovalori è chiaro: garantire la continuità e la sicurezza del servizio di logistica del contante, preservandone il valore per il sistema Paese, in una fase di profondi mutamenti economici e sociali.
La riforma del CIT italiano è una sfida complessa ma imprescindibile, che richiede un approccio integrato, visione strategica e collaborazione tra tutti gli attori della filiera.
Assovalori si propone come facilitatore e garante di un processo evolutivo che mira a preservare la sicurezza, l’efficienza e la resilienza di un servizio essenziale per il sistema Paese e di un settore cruciale per l’economia nazionale.
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