L’evoluzione della vigilanza privata: l’esempio di Rangers Battistolli

intervista a Carlo Scatturin, Amministratore Delegato Rangers srl

Ci può presentare Rangers, la società del Gruppo Battistolli dedicata alla vigilanza?
Rangers è sul mercato da più di 40 anni e oggi conta con più di 2.000, con oltre 1900 Guardie Particolari Giurate che lavorano ogni giorno per la sicurezza dei nostri clienti. Far parte del Gruppo Battistolli, leader nel trasporto valori da oltre 60 anni, ci consente di valorizzare un’esperienza e una competenza che pochi hanno nel settore della sicurezza.
Abbiamo una presenza importante in Italia, con 32 sedi diffuse principalmente tra Veneto, Toscana, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania e Puglia. Disponiamo di 5 centrali operative alle quali sono collegati i nostri clienti, permettendoci di monitorare costantemente la sicurezza e intervenire rapidamente in caso di necessità.
Ci occupiamo soprattutto di vigilanza mobile e fissa, e di soluzioni tecnologiche avanzate per la sicurezza. Questo ci permette di rispondere velocemente alle diverse esigenze di chi si affida a noi.
Negli ultimi anni stiamo investendo molto in tecnologia e nel miglioramento dei nostri processi, perché vogliamo offrire soluzioni di sicurezza sempre più efficaci, che si tratti di una abitazione privata, un’azienda o un edificio pubblico. Un aspetto che ci distingue è il forte impegno nella compliance e nella qualità.
Abbiamo adottato il modello 231 e siamo certificati secondo numerosi criteri che dimostrano la nostra volontà di operare secondo i più alti livelli etici e professionali del settore.

Nell’ambito delle vostre attività, i servizi di sicurezza sussidiaria quanto sono rilevanti?
Oggi possiamo dire che la sicurezza sussidiaria non è solo una parte importante delle nostre attività, ma anche un’area in cui la nostra azienda continua a crescere e a specializzarsi, in risposta a una domanda sempre maggiore di soluzioni di sicurezza integrate e complementari a quelle pubbliche.
La nostra presenza in diverse regioni italiane ci ha permesso di costruire una solida esperienza, affrontando soluzioni di sicurezza molto diverse tra loro.

Nello specifico, quelli in ambito ferroviario?
L’ambito ferroviario rappresenta per noi un settore strategico. Attualmente operiamo in importanti stazioni del territorio nazionale, dove forniamo servizi di vigilanza fissa con personale formato e certificato secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale 154/2009.
L’esperienza che stiamo maturando ci permette di sviluppare protocolli operativi sempre più efficaci, in grado di rispondere alle specifiche esigenze di sicurezza che caratterizzano gli ambienti ferroviari, dove si combinano elevati flussi di persone, esigenze di tutela delle infrastrutture e necessità di garantire un servizio di trasporto sicuro e puntuale.

Nell’ipotesi di impiegare le GPG armate a bordo dei treni, quali sarebbero secondo lei i problemi più rilevanti?
Esistono questioni normative e di responsabilità che In prospettiva, vediamo la necessità di rinnovare le strategie di attrattività del settore, lavorando su tutti quegli aspetti legati al benessere e alla crescita professionale.
Stiamo investendo nella formazione e nello sviluppo di percorsi di carriera più strutturati, cercando di rendere il lavoro nella sicurezza privata più appetibile, soprattutto per i giovani. Crediamo che nei prossimi anni sarà fondamentale ripensare le modalità di reclutamento, puntando maggiormente sulla valorizzazione del ruolo sociale delle GPG e sull’importanza del contributo che danno alla sicurezza collettiva devono essere attentamente considerate per l’impiego di GPG armate a bordo dei treni.
Il primo aspetto cruciale è la formazione specialistica: oltre alle competenze tipiche, le GPG devono essere preparate per operare in uno spazio confinato e in movimento, con protocolli specifici per gestire situazioni critiche senza mettere a rischio i passeggeri.
Un secondo elemento fondamentale riguarda il coordinamento operativo con il personale ferroviario e con le forze dell’ordine. È essenziale stabilire procedure chiare di comunicazione e intervento, definendo con precisione ruoli e responsabilità di ciascun soggetto coinvolto. Questo permette di garantire risposte tempestive ed efficaci in caso di necessità, minimizzando i rischi per tutti.

In questa fase, avete problemi di recruiting? Come vedete la situazione in prospettiva?
Il recruiting rappresenta attualmente una delle sfide più significative per la nostra azienda, in linea con quanto sta accadendo in tutto il settore della sicurezza. Ci troviamo in un particolare contesto storico del mercato occupazionale che rende difficile attrarre candidati. La complessità aumenta considerando che il profilo della Guardia Particolare Giurata richiede caratteristiche personali e professionali specifiche, oltre a dover ottenere certificazioni e autorizzazioni particolari.

 

Contatti:
Rangers Battistolli
www.rangersbattistolli.it

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