Videosorveglianza tra EDGE e CLOUD, due paradigmi in contrapposizione?
di Angelo Carpani | libero professionista, laureato in Ingegneria elettronica presso il Politecnico di Milano, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como (n.2368 sez.A) | esperto nella progettazione di impianti di videosorveglianza in ambito comunale
Introduzione
In un articolo precedente (“Videosorveglianza in cloud, un obbligo per le P.A.?” – essecome online 8/2019) avevo messo in evidenza i vantaggi ma, nel contempo, anche le criticità di un sistema di videosorveglianza in cloud. Le tecnologie cloud dispongono certamente di una potenza di calcolo (computing) e storage virtualmente illimitate, irraggiungibili dalle solite infrastrutture on-premise, mettendo in sicurezza le informazioni più importanti secondo uno schema di salvataggio e ripristino tipico delle infrastrutture di Disaster Recovery e consentendo di delegare aspetti sistemistici e di gestione dei pacchetti applicativi nel caso di utilizzo di componenti “managed” come PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service).
Negli impianti di videosorveglianza vengono, però, sempre più adottate telecamere intelligenti e ad alta risoluzione (4K), con registrazione e video analisi a bordo camera, orientando il mercato verso soluzioni edge per lo storage e il computing. L’evoluzione tecnologica e la miniaturizzazione hanno messo a disposizione capacità molto elevate, in termini di potenza di calcolo e di storage, direttamente alla fonte dei dati, cioè sulla telecamera. Parliamo di telecamere ma il concetto di edge si potrebbe estendere anche agli NVR che vengono spesso installati per garantire la registrazione in loco delle immagini delle telecamere.
Lo scrivente, ad esempio, sta seguendo da anni il progetto del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che si sviluppa su 6 delle 7 isole dell’arcipelago collegate tra loro da dorsali wireless ridondate in space diversity e frequency, in cui presso ciascuna isola è stato previsto un NVR allo scopo di garantire le registrazioni a livello locale. Lo stesso concetto, ovviamente, si può estendere anche nell’ambito delle città in cui si vogliono tenere sotto controllo siti particolari (es. musei, parcheggi pubblici, ecc.) che contano la presenza di numerose telecamere ad alta risoluzione...
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