Smart Building Expo 2019: Seguire l’innovazione
Smart Building Expo 2019 si preannuncia come un’edizione di grande spessore, grazie al coinvolgimento di soggetti di altissimo livello che si sono affacciati per la prima volta e che col loro contributo hanno portato ad una naturale evoluzione del format originario. Intervista di essecome a Luca Baldin, project manager Smart Building Italia.
Quali sono gli elementi che caratterizzano questa edizione di Smart Building Expo?
L’aver allargato la visione al contesto territoriale dell’edificio smart, ovvero alla città smart, ha fatto emergere tutti i livelli di integrazione che la rivoluzione digitale in atto sta sviluppando. Non è un caso che si siano avvicinati al Smart Building Expo i grandi operatori di telecomunicazione, che sono i veri protagonisti dell’infrastrutturazione del Paese. Gli stessi che si sono catapultati nella nuova avventura del 5G, di cui si parlerà ampiamente nel corso della Milano Smart City Conference, un evento nell’evento che coinvolgerà oltre 60 relatori e che presenterà un volto inedito di questo Paese, tutto proiettato nel futuro.
Un’evoluzione confermata dall’altro aspetto molto cresciuto dell’edizione 2019: la presenza di start up. Segno che la nostra attività sta connotandosi sempre più come “luogo” in cui valorizzare l’innovazione impiantistica tout cour, che sta impattando sempre più sugli stili di vita. E a questo aspetto sarà dedicato un workshop molto importante, curato da Anitec-Assinform, in cui si cercherà di scandagliare l’incrocio necessario tra innovazione tecnologica e venture capital.
In che modo stanno evolvendo i diversi attori che partecipano alla vita dell'edificio?
Dedicheremo momenti di approfondimento a pubblici specifici, come gli amministratori di condominio, grazie alla collaborazione con ANACI, la principale associazione di categoria del settore, con la quale stiamo sondando da tempo l’impatto dell’innovazione tecnologica nelle pratiche amministrative dei condomini. O alle imprese di costruzione e al real estate, con un seminario del Politecnico dedicato al rapporto tra innovazione tecnologica e valore immobiliare.
In una logica di integrazione, gli stessi pubblici si stanno fondendo: è sempre più difficile tracciare confini tra le competenze e le necessità di progettisti, tecnici installatori e system integrator, ma anche imprese di costruzioni e pubblica amministrazione, perché il processo innovativo in corso è pervasivo e nessuno può chiamarsi fuori.
Quindi, come state accompagnando questo processo d'integrazione?
La formula dei nostri eventi si rafforza nel fondere sempre più il business con la cultura tecnologica e di prodotto, come testimonia tutta l’attività di comunicazione della piattaforma Smart Building Italia e gli eventi ad essa legati. E la nostra forza sta in un approccio sempre collaborativo con tutti.
Una formula che già nel 2018 ha incluso un forte coinvolgimento della distribuzione, che ha un ruolo chiave in questo campo e che a sua volta sta innovando fortemente il suo approccio al mercato e che noi vogliamo supportare in questo cambiamento.
Nasce così l’alleanza con due gruppi di riferimento per i mercati del nord e del sud del Paese, come Comoli-Ferrari e ACMEI, con i quali produrremo i principali eventi del 2020, a Milano e a Bari, che già si annunciano come gli eventi dell’anno per il nostro settore.
Ma certamente manterremo l’impegno ad operare con gli amici di Anitec-Assinform, con cui stiamo da qualche anno percorrendo la penisola per creare cultura del cambiamento e per sostenerne le ragioni, così come continueremo a sostenere l’aggiornamento professionale del mondo dell’installazione, col programma Smart Installer, convinti che costituisca un raccordo fondamentale tra il mondo della produzione e l’utente finale.
Un impegno a 360° quindi, che mira a promuovere innovazione attraverso la comunicazione e a produrre vere opportunità di business.