Nasce securindex P.A. Academy, un progetto per la formazione degli Amministratori comunali
Si allarga la proposta formativa di securindex formazione con un progetto ambizioso: sviluppare un percorso info/formativo dedicato alle funzioni delle Amministrazioni comunali, in particolare dei centri minori, per supportarle nella gestione delle sfide quotidiane e tutelarle sul piano delle responsabilità soggettive. Nella sostanza, un modo diverso e innovativo per contribuire alla sicurezza delle comunità e dei loro governanti rispetto alle diverse minacce di questo tempo.
Il progetto securindex P.A. Academy è affidato alla guida di due professionisti noti e apprezzati nel mondo della Pubblica Amministrazione: l’architetto Anna Gagliardi e il dottor Andrea Galletta, rispettivamente Direttore e Coordinatore del Comitato Scientifico che ha il compito di sviluppare il piano formativo, erogare i corsi in ogni modalità, realizzare le pubblicazioni e organizzare gli eventi.
"E’ per noi una forte motivazione lavorare con Anna e Andrea per questo importante progetto formativo" - commenta Roberto Dalla Torre, managing director di securindex formazione - "che riassume l’impegno e le esperienze maturate dalle persone della nostra squadra in tanti anni di lavoro ai massimi livelli in ambiti diversi della sicurezza."
securindex P.A. Academy viene presentato a Fiera SICUREZZA 2025 al Pad. 7 stand S19-T20.
Anna Gagliardi: formare chi governa i Comuni è un atto di sicurezza
Cosa l'ha spinta a far nascere una nuova proposta formativa per gli Amministratori comunali e per il personale dei Comuni minori?
Nella mia esperienza, prima come tecnico comunale e poi come project manager PNRR in Regione Lombardia, ho imparato che chi lavora in Comune rappresenta il primo e più concreto presidio dello Stato sul territorio. Amministratori, funzionari e tecnici affrontano ogni giorno sfide complesse: bilanci da tenere in equilibrio, problemi di sicurezza urbana e territoriale, gestione dei servizi essenziali, emergenze e richieste dei cittadini. Lo fanno spesso con risorse limitate, personale ridotto e responsabilità enormi, ma con una passione che tiene viva la macchina pubblica e garantisce coesione alle nostre comunità. Sono, a tutti gli effetti, “eroi civici” che meritano attenzione, sostegno e formazione.
Oggi più che mai, la transizione ecologica e digitale, insieme al tema cruciale della sicurezza — fisica, ambientale e informatica — richiedono nuove competenze e un diverso approccio al lavoro pubblico: più organizzato, collaborativo e orientato ai risultati. Da questa consapevolezza nasce un percorso formativo che non si limita a fornire teoria, ma porta ai Comuni strumenti concreti, metodo, buone pratiche e soluzioni operative. Formare chi lavora nei Comuni significa rafforzare la pubblica amministrazione, renderla più attrattiva, efficiente e capace di garantire servizi di qualità e territori più sicuri.
È un onore condividere questa iniziativa con il dott. Andrea Galletta, professionista di grande esperienza nella gestione pubblica e nella tutela della sicurezza. È del tutto evidente che ci crediamo ciecamente in alcuni valori che non si trovano nei classici corsi di formazione.
Perché formare con valore civico, chi amministra non è solo un investimento sulle persone, ma un atto d’amore verso il territorio e verso ogni cittadino. In fondo, formare chi governa i nostri Comuni significa prendersi cura del futuro di tutti noi, è un atto di sicurezza.
Quali sono gli argomenti che proporrete e con quali modalità?
Gli argomenti che proporremo saranno tanti, ma soprattutto diversi da quelli dei corsi di formazione tradizionali, spesso limitati agli aspetti normativi. Il nostro obiettivo è andare oltre la teoria: offrire una formazione viva, concreta e generativa, capace di creare connessioni vere tra persone, esperienze e competenze. Vogliamo portare un valore aggiunto reale: metodo, strumenti operativi, capacità di pianificazione e, soprattutto, un forte spirito di collaborazione. Perché oggi amministratori, tecnici e professionisti devono imparare a lavorare insieme, condividendo linguaggi e visioni per costruire soluzioni comuni.
Il percorso sarà aperto non solo al personale dei Comuni, ma anche ai professionisti privati - architetti, ingegneri, consulenti, esperti di project management e sviluppo locale - che con le loro competenze e il loro entusiasmo sono fondamentali per trasformare le idee in risultati concreti. Tratteremo temi ampi e attuali: affidamenti e gare pubbliche, Partenariato Pubblico-Privato, valorizzazione del patrimonio pubblico, facility management, manutenzione del territorio, rigenerazione urbana e sostenibilità.
Un’attenzione particolare sarà dedicata alla sicurezza e alla cura a tutto tondo dei territori: sicurezza urbana e ambientale, prevenzione del rischio, tutela del patrimonio e protezione dei dati. Perché la sicurezza non è solo un dovere amministrativo, ma una condizione essenziale per la fiducia dei cittadini e la qualità della vita nelle comunità.
Ma non ci fermeremo alla tecnica: parleremo anche di etica, responsabilità, valore pubblico e cultura del servizio. Perché la “paura della firma” non deve più bloccare chi amministra e chi gestisce i procedimenti, ma lasciare spazio alla consapevolezza e alla fiducia di poter agire con trasparenza e competenza. Un punto chiave sarà il dialogo con le imprese, vero motore di innovazione e sviluppo, se pubblico e privato collaborano in modo aperto e leale, nascono progetti concreti, comunità più forti e territori più sicuri e attrattivi.
L’obiettivo è costruire un ecosistema virtuoso, in cui amministrazioni, professionisti e imprese diventino parte di una stessa rete al servizio del bene comune. La formazione sarà flessibile e accessibile: incontri in presenza, laboratori, webinar, podcast e materiali digitali, per imparare ovunque e con i propri tempi. In sintesi, non sarà una formazione su “come fare le cose”, ma un vero laboratorio di cambiamento: per imparare a farle meglio, insieme, con metodo, passione e fiducia reciproca. Perché la vera innovazione nella pubblica amministrazione nasce sempre dalle persone — e dal coraggio di costruire ponti tra chi immagina e chi realizza.
Andrea Galletta: un progetto per aiutare le Amministrazioni dei centri minori nella gestione delle diversità
Dottor Galletta, in che modo questo progetto condiviso con l’arch. Anna Gagliardi si collega al percorso professionale che l'ha vista prima nell'Arma dei Carabinieri e poi Dirigente in aziende di servizio pubblico?
Il progetto che con l’arch. Anna Gagliardi abbiamo ipotizzato e con attenzione stiamo costruendo, si prefigge lo scopo di essere un concreto efficace supporto alle attività ed ancor più alle responsabilità di coloro che sono preposti all’amministrazione, gestione e servizio dei centri urbani di minor grandezza.
L’idea nasce dall’osservare come nel territorio nazionale vi siano molti Comuni con una densità abitativa di poche migliaia di persone e molti altri anche al di sotto del migliaio. Queste realtà - fatta eccezione per quei piccoli centri e borghi che hanno raggiunto notorietà grazie a mirata pubblicità o potenzialità turistiche - sono spesso un po’ dimenticate - coloro che a vario titolo e ruolo sono preposti alla loro amministrazione, sono oberati da mille difficoltà aggravate sovente da poca dimestichezza con i meandri della burocrazia. Per loro ogni necessità rischia di divenire un problema a volte anche insormontabile anche per la lontananza degli organismi regionali o statali preposti.
Il concentrato dell’idea è questo: fornire ad Amministratori ed operatori di queste realtà un concreto supporto, anche con suggerimenti e proposte di utile impiego della tecnologia, per avviarli ad efficaci processi organizzativi e consentir loro di acquisire maggior confidenza e sicurezza per attraversare spediti gli incroci aggrovigliati della burocrazia.
Ho aderito con immediatezza ed entusiasmo a quest’idea - oggi progetto - e proprio le mie pregresse attività professionali sono state utile memoria di quanto ciò possa essere rilevante. Nella mia vita nell’Arma dei Carabinieri, oltre a numerosi importantissimi anni dedicati a complesse attività investigative, sono stato designato a due comandi territoriali, in differenti Regioni, ciascuno dei quali ricomprendeva alcune decine di Comuni. Quell’esperienza di vita in mezzo alla “gente”, assieme a Sindaci ed Amministratori locali, facendosi carico dei più svariati semplici o complessi problemi, oltre - purtroppo - delle emergenze, mi ha consentito di rafforzare ancor di più quei valori propri della mia Istituzione ed mettere in pratica ogni giorno - con entusiasmo - lo spirito di servizio, l’assunzione di responsabilità, la disponibilità, la solidarietà, l’attenzione nei confronti dei cittadini di quelle comunità che erano a me affidate.
Aspetti di vita professionale che - in misura diversa - ho potuto ripercorrere anche nei successivi ruoli da Dirigente d’Azienda, trovandomi - con diretta responsabilità - ad affrontare emergenze e criticità; organizzare, coordinare movimenti di rilevanti masse di persone in occasione di eventi o manifestazioni. Inoltre un costante impegno di indirizzo professionale dei collaboratori, ha favorito nel tempo il consolidarsi dei rapporti con il contesto istituzionale, con cui quotidianamente si interagiva. In merito posso anche raccontare come l’impiego della tecnologia sia stato un fattore importante, ad esempio sperimentando per primi e con successo l’impiego delle bodycam a bordo treno.
Il progetto in estrema sintesi, partendo da questi presupposti, non vuole essere soltanto un supporto tecnico – informativo, ma ancor più provocare con efficacia un sollecito richiamo a valori, preparazione e responsabile impegno, le cui carenze conducono a tener lontani gli amministratori dal cittadino e il cittadino - a sua volta - da una fattiva volontà di partecipazione alla vita pubblica, nel luogo in cui vive.
La proposta formativa che state sviluppando per la Lombardia verrà estesa anche ad altre regioni, in particolare al Sud?
È proprio ciò che vorremmo poter fare in futuro. Oggi viviamo in complesse realtà multietniche ed anche nei piccoli centri urbani si assiste ad una minore rilevanza e partecipazione alle tradizioni locali cui si dà vita solo in poche circostanze come le feste patronali, le sagre o altri piccoli eventi. Di contro, osserviamo un incremento di insediamenti di nuove “comunità”, sempre più attive nel voler diffondere le proprie tradizioni, abitudini e costumi. Amministrare oggi queste realtà non è certo semplice. Chi vi è preposto necessita di adeguata preparazione, esperienza, sensibilità, progettuale visione e adeguati supporti sia normativi che tecnologici, per non incorrere in errori di valutazione, salvaguardare la memoria e la storia del luogo e non assumere decisioni che possono pregiudicare la serena, civile convivenza della comunità. In merito si osserva inoltre come in quelle realtà l’Amministrazione abbia spesso anche carenze d’organico che non consentono di far fronte alle quotidiane necessità.
Credo che per chi è preposto ad amministrare non sia facile dover scegliere ogni giorno a cosa dare priorità, perché privo delle necessarie risorse da dedicare. Si potrebbe quindi ricorrere a supporti tecnologici nei più disparati settori (sicurezza dei cittadini, controllo della circolazione, erogazione dei servizi primari, sanità, organizzazione degli uffici, raccolta dati, etc.) peraltro oggi acquisibili dalle Amministrazioni con modalità sostenibili. Supporti che osserviamo solitamente più utilizzati con maggior dimestichezza al Centro-Nord, probabilmente in ragione di una più diffusa presenza di contesti industriali ed aziendali che possono essere stimolo e veicolo di promozione dell’innovazione.
Considerati questi aspetti di vita quotidiana e le differenze, a volte marcate, tra Nord e Sud, appare necessaria maggior cura nel predisporre argomenti e linee guida che sappiano inglobare le diversità di ciascun territorio ma, al contempo, siano un efficace strumento che non si presti a personalismi o geniali interpretazioni. In estrema sintesi, con questo progetto si vorrebbe supportare coloro che sono preposti al servizio di una Comunità o delegati ad amministrarla, ad esercitare il proprio ruolo con adeguata preparazione e competente professionalità ma anche curiosità per le innovazioni che la tecnologia offre ed un’assoluta primaria attenzione ai reali bisogni del cittadino.
Questa è la sfida più ardua. Se si riuscirà a diffondere con efficacia questi concetti, in un prossimo futuro questo progetto e questa idea di innovazione della Pubblica Amministrazione si potranno estendere sulle diverse realtà del territorio italiano.









