Differenze inventariali in Europa, presentata la ricerca di Crime&tech con Checkpoint

Milano, 20 giugno 2019 - Oltre 49 miliardi di euro all'anno il costo delle differenze inventariali subite dai retailer in Europa, secondo la ricerca condotta in 11 paesi da Crime&tech, spin off dell'Università Cattolica di Milano, con il supporto di Checkpoint. 3,3 md gli ammanchi stimati in Italia e 1,5 md le spese per la sicurezza, per un totale di 80 euro per cittadino. Clicca qui per visualizzare il form di richiesta della ricerca.

La presentazione della ricerca è stata accompagnata da due tavole rotonde sulla partnership pubblico/privato per la sicurezza nel retail e sull'evoluzione della funzione security all'interno delle organizzazioni. Nella prima, con Vincenzo Nicolì del Ministero dell'Interno, Francisco Alvarez Fernandez della Policia Nacional spagnola e Alessandro Marangoni, direttore sicurezza di Iper la Grande, è stato ripreso il tema dello scambio di informazioni tra le Forze dell'Ordine e i retailer, considerato determinante per un'efficace prevenzione dei reati e l'ottimizzazione delle risorse.

Marangoni ha sottolineato l'importanza dell'azione comune dei retailer per far rete a tutela del patrimonio aziendale ma anche per rispettare i valori etici della sicurezza delle persone (dipendenti, clienti e società circostante) di fronte a rischi come quelli legati al terrorismo. "Un vero e proprio obbligo morale da veicolare anche all'esterno, una sorta di 'prodotto sicurezza' che i retailer devono tenere presente nella gestione del loro business in quanto serventi della società", ha concluso Marangoni.

Nella seconda, con Giulia Giacomel di Luxottica, Gijsbert Wauters-Verbeke di Delhaize e Alberto Corradini di Checkpoint, è stato affrontata l'evoluzione della security nel sistema della distribuzione derivante dal continuo e rapidissimo cambiamento di scenari. Giacomel ha sottolineato l'efficacia dei controlli interni delle procedure e dei processi per la gestione delle perdite, superando le barriere tra i diversi dipartimenti aziendali interessati, mentre Corradini ha ricordato che, per i fornitori di tecnologie per la prevenzione delle perdite, oggi gli interlocutori non sono più solamente i security manager ma molteplici funzioni aziendali, dagli acquisti alle vendite. Addirittura, nel caso dei sistemi RFID per la protezione alla fonte delle merci, la decisione deve passare in capo al top management dell'azienda per superare le diverse posizioni dei dipartimenti interni. Sottolineata da tutti i relatori l'importanza del ruolo delle università come ricercatori di terza parte, in grado di analizzare gli scenari nel complesso e superare le frammentazioni interne al sistema.

(a cura della Redazione - in casi di riproduzione citare le fonte)

 

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