Da non-luoghi a 'città nuove': sarà questo il futuro dei centri commerciali?

Marc Augé ha coniato l’espressione non-luogo, che lo ha fatto conoscere al di fuori della ristretta cerchia degli antropologi, per definire i nuovi punti di aggregazione e di transito che vengono generati dall’urbanizzazione globale del nostro tempo, con lo sviluppo ininterrotto delle megalopoli e delle infrastrutture necessarie al loro funzionamento. Tra gli esempi indicati dall’antropologo francese si trovano aeroporti, stazioni, centri commerciali ma anche alberghi, villaggi turistici, discoteche e parchi divertimenti; all’estremo opposto, campi profughi e bidonville...

 

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